Comfort, tecnologia, brevetti e stile sono gli elementi che contraddistinguono la formula imprenditoriale di Geox. Un’avventura iniziata nel 1995 quando Mario Moretti Polegato ha la lungimirante intuizione di trovare ristoro ad un problema universale, quello della respirazione dei piedi. L’attenzione al design ha caratterizzato in un crescendo l’evolversi dello stile aziendale che abbraccia la creatività come simbolo di un’eccellenza italiana il cui 70% del fatturato proviene dall’export. A parlarcene è il patron stesso.
Come l’innovazione trova costante applicazione nelle vostre proposte?
Gli investimenti in tecnologia hanno fatto di Geox un’impresa leader nel segmento lifestyle presente in ben 114 paesi con oltre 1.170 negozi di cui 470 in gestione diretta. Se il primo brevetto è stato quello per cui siamo conosciuti in tutto il mondo, la nostra équipe di ingegneri dedicata alla ricerca e sviluppo ha messo costantemente a segno nuovi traguardi. Così, la tecnologia Amphibiox conserva l’originaria caratteristica termoregolatrice della scarpa Geox senza però consentire all’acqua di entrare per mantenere il piede asciutto a prescindere dalle condizioni climatiche.
Quanto ha inciso lo stile sulla vostra crescita?
Il connubio fra italianità della calzatura e innovazione ci presenta come esempio di un’Italia spesso sconosciuta, quella della tecnologia. Per creare un concetto di lifestyle lo stile è importante quanto i nostri brevetti. In quest’ottica, la nuova collezione Geox Cuoio targettizza la clientela, come gli uomini d’affari, che predilige la suola in cuoio a quella in gomma. Inoltre, per i frequent flyer avere un solo paio di scarpe, confortevoli ed eleganti allo stesso tempo, è un plus per sfruttare al meglio gli spazi disponibili nel bagaglio a mano. L’ultima nata in casa Geox è la sintesi della nostra filosofia: Nebula, una scarpa casual dal tocco glamour, con una traspirabilità che si adatta a tutte le stagioni e dal comfort estremo, poiché fa leva sullo studio dei punti di pressione del piede realizzato in collaborazione con centri di ricerca universitari.
Quali sono i paesi più strategici per la vostra espansione?
Puntiamo molto sul mercato europeo, in particolare su UK e Russia. Al di fuori, scommettiamo su Stati Uniti e Cina, intesa come Greater China, dove abbiamo appena stretto un accordo con un distributore locale che aprirà, nei prossimi cinque anni, circa 350 punti vendita che si sommeranno agli attuali 70 da noi direttamente gestiti a Pechino e Shanghai.
