La fotografia italiana ha perduto uno dei suoi più grandi autori.
Bob Krieger, tra i più affermati ritrattisti di respiro internazionale è morto improvvisamente all’età di 84 anni mentre si trovava in vacanza a Santo Domingo, ospite di amici.
Instancabile e appassionato, legato alla storia della moda italiana, Bob Krieger ha interpretato una particolare e sempre riconoscibile idea di ritratto e ha rappresentato l’Italian Style nel mondo, soprattutto nel periodo che va dagli anni Sessanta fino agli anni Novanta.
Bob Krieger ha raccontato attraverso il suo sguardo rigoroso e non incline a compiacimenti estetici, il grande boom del Made in Italy, e i suoi protagonisti.
Indimenticabili le sue foto in bianco e nero di personaggi che fanno parte della storia del nostro Paese: da Giorgio Armani a Indro Montanelli, da Bill Gates a Silvio Berlusconi, da Carla Fracci a Valentino, Carlo Azeglio Ciampi, Charlotte Rampling, da Miuccia Prada a Gianni Agnelli, di cui è stato il ritrattista ufficiale negli ultimi anni della sua vita.
Intensa la sua attività editoriale: per circa otto anni è stato corrispondente del «New York Times Magazine», ha collaborato poi con «Vogue», «Esquire» e «Harper’s Bazaar» e dal 1970 al 1975, è stato art director di «Bazaar Italia».
Abbiamo avuto l’occasione di incontrarlo all’inaugurazione della mostra Bob Krieger – Sguardi del Pensiero e dell’Anima, allestita presso l’Orangerie della Reggia di Monza, nel maggio 2018.
La mostra celebrava la straordinaria genialità italiana attraverso 140 ritratti di personaggi che, a vario titolo, hanno fatto grande l’Italia.
Voglio ricordare il grande Maestro del ritratto che ha accompagnato, con le sue bellissime fotografie, la vita di personaggi di rilievo.