Attraversando gli affascinanti corridoi di BRAFA 2020, restiamo molto colpiti da questa galleria italiana che potrebbe essere davvero definita un luogo magico, una raccolta di meraviglie.
Luca Cableri, ci racconta come nasce questo progetto?
La galleria è abbastanza recente, nasce nel 2014 e nasce perché ho trovato un fantastico antico palazzo affrescato del ‘500 ad Arezzo e sin da subito ho pensato: questo potrebbe essere il luogo adatto per creare le mie pazzie, una galleria che riprenda l’idea della wunderkammer, la stanza delle meraviglie, e la collochi nel 21°.
Ma cosa può destare meraviglia del 21° secolo?
La mia definizione di meraviglia oggi sta nel cercare degli oggetti, nel mondo dell’arte ovviamente, capaci di stupire chi entra in galleria, come il busto originale del film Batman, uno scheletro completo di dinosauro, un originale e raro frammento di Luna, l’idea è emozionare, e ovviamente con questi oggetti molto contemporanei in un ambiente molto antico come la galleria tutta affrescata, creano un contrasto che riproduce esattamente l’effetto Wow, ed è questo che cerco di riportare nel mondo.

E’ il vostro terzo anno a BRAFA, cosa vi porta qui?
La fiera è interessante e ci porta buoni risultati, c’è una clientela molto eclettica, molto aperta mentalmente e ogni volta che vendo un oggetto lo porto direttamente a casa del cliente, proprio per scoprire cosa c’è in casa e mi sorprendo ogni volta perché trovo nelle loro collezioni dall’archeologia all’arte contemporanea, dunque una clientela molto attenta, di nicchia e sicuramente con una grande cultura.

Quali tipologia di arte tratta?
Vari tipi di arte, questa è ad esempio la Stele di Ramsis II fino ad arrivare al cappello di Forrest Gump quindi siamo davvero eclettici, a me non interessa molto il periodo storico, mi interessa che susciti forte impatto, quando dico Ramsis II tutti lo conoscono, magari non sanno cosa ha fatto, però sicuramente Ramsis II crea stupore.
Qui abbiamo il pezzo di Marte più grosso al mondo in mani private, che a vederlo cosi si direbbe un sasso normale. Ma il valore e l’effetto che crea agli occhi del pubblico è stupefacente, dunque questa è un po’ la mia idea di regalare un emozione. Immagini di mettere uno di questi oggetti in casa, piuttosto che in ufficio quando si ricevono delle persone, si ha già un elemento per parlare di qualcosa di raro e molto interessante.
Lei nutre questa passione sin da bambino o ci si è avvicinato in modo graduale?
Un po’ alla volta, ho studiato molto “arte classica” dunque sono innamorato della nostra pittura e scultura italiana. Successivamente invece mi sono innamorato dell’arte precolombiana, dell’arte egiziana, dell’arte africana, dell’arte dell’Oceania fino ad arrivare ai dinosauri, alle meteoriti, al cinema… ci sono stati vari innamoramenti nella mia vita che mi hanno portato a creare questo tipo di accostamenti particolari dove il fil rouge resta sempre quello di meravigliare le persone.[:]