GES-2 apre a Mosca il nuovo tempio dell’arte contemporanea

La GES-2 rappresenta un nuovo concetto di spazio culturale, che ha l’obiettivo di mettere insieme la gente. Un luogo come questo, che recupera l’idea della Casa della Cultura, presente in Russia ben prima dell’avvento del comunismo
GES-2 photo Ivan Erofeev
photo Ivan Erofeev

GES-2, il nuovo tempio dell’arte contemporanea, apre a Mosca dopo oltre sette anni di lavori, grazie alla generosità di Leonid Mikhelson, multimiliardario e patron della Novatek, la visione di Teresa Mavica, direttrice italiana della fondazione VAC, nonché il genio di Renzo Piano, autore del progetto di riconversione.

GES-2

Oltre 30mila metri quadri di spazi recuperati su quattro livelli, nessun risparmio di risorse (si parla di un miliardo di euro d’investimento)

La GES-2 rappresenta un nuovo concetto di spazio culturale, che ha l’obiettivo di mettere insieme la gente. Un luogo come questo, che recupera l’idea della Casa della Cultura, presente in Russia ben prima dell’avvento del comunismo

Un museo tradizionale serve per ammirare l’arte, qui si viene per partecipare, per essere parte di un processo

afferma Teresa Mavica

Le case della cultura, infatti, divennero in Russia il primo esempio di istituzioni multidisciplinari, ospitando sotto lo stesso tetto biblioteche, gallerie, teatri, laboratori creativi, sale da concerto, musei, cinema e persino scuole.

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GES-2 RPBW Courtesy of VAC

Attraverso questo approccio, l’attività culturale fu resa accessibile a un pubblico più ampio al quale venne offerto un luogo per la creatività: l’arte non era più percepita come elitaria ma progettata per essere organicamente inclusiva.

GES-2

La GES-2 è esattamente questo: nella struttura ci sono caffè e ristoranti, cinema, zone per i concerti, aree per i workshop, sale espositive e chi più ne ha più ne metta. Le prossime cinque stagioni sono già state delineate (ognuna dura circa sei mesi) e sono raggruppate dal titolo ‘Holy Barbarians’.

Questa bellissima scatola ora va riempita. Lo faremo con nuove produzioni di discipline artistiche diverse

sottolinea il direttore artistico Francesco Manacorda.

Noi vogliamo portare non solo l’arte visiva ma anche il cinema, la danza, il teatro, la poesia creando un dialogo tra loro e il pubblico di Mosca.

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