Homo Faber torna a Venezia per la seconda edizione

Ispirata da una filosofia di sostenibilità, l’iniziativa sottolinea l’importanza di rendere l’artigianato vitale e di assicurarne la sopravvivenza, con una attenzione particolare alle nuove generazioni attraverso attività educative interattive e divulgative rivolte a diverse fasce di età

Homo Faber Event torna a Venezia nel 2022 con un’esperienza culturale senza precedenti dedicata all’alto artigianato attraverso 15 mostre coinvolgenti. Per la sua seconda edizione, l’evento punta i riflettori sull’eccellenza dei maestri d’arte a livello internazionale, con un’attenzione particolare ai maestri del Giappone, alle venerate tradizioni artigianali del Paese del Sol Levante e alla sua influenza sulla creatività e l’artigianato d’arte europeo.

Nel loro insieme, le esibizioni mettono in mostra una vasta gamma di materiali e competenze, dai mestieri tradizionali a rischio di estinzione alle tecniche contemporanee più all’avanguardia.

L’evento sostiene gli artigiani di talento, il loro prezioso savoir-faire, le loro storie uniche e le influenze territoriali che arricchiscono i loro capolavori. Alcune mostre invitano i visitatori a incontrare gli artigiani e a condividere momenti con loro mentre lavorano, mentre altre danno vita all’artigianato attraverso ispiranti scenografie.

Discovery and Rediscovery. Van Cleef & Arpels. The Mystery Set. Gemstone Cutting.

I visitatori hanno la possibilità di esplorare la connessione tra i mestieri d’arte contemporanei e il più ampio mondo delle arti e del design. In una delle mostre, alcuni dei marchi di lusso più prestigiosi del mondo presentano l’artigianato d’eccellenza dietro la loro produzione. In un’altra, un rendering del regista Robert Wilson di un’evocazione iconica dell’opera di Puccini, Madama Butterfly, trasporta i visitatori in un viaggio nel magico mondo del teatro. Il ruolo degli automi di nuova generazione viene esplorato in Meccaniche prodigiose, mentre una sala da tè “fatta a mano” esplora il legame tra i mestieri d’arte e le nostre vite di tutti i giorni. Altrove, artigiani e atelier rivelano il ruolo essenziale del tocco dell’artigiano nella creazione di oggetti di design.

Ispirata da una filosofia di sostenibilità, l’iniziativa sottolinea l’importanza di rendere l’artigianato vitale e di assicurarne la sopravvivenza, con una attenzione particolare alle nuove generazioni attraverso attività educative interattive e divulgative rivolte a diverse fasce di età. Il programma degli Young Ambassadors animerà gli spazi espositivi con i suoi studenti di talento, selezionati dalle migliori scuole di arti applicate e design di tutta Europa, che saranno a disposizione per offrire ai visitatori visite guidate.

Chiostro dei Cipressi
Fondazione Giorgio Cini
San Giorgio Maggiore island
Venice

 

Partendo dallo scrigno dei tesori del vecchio continente, la mostra allarga i suoi orizzonti per esplorare l’intreccio culturale che unisce Europa e Giappone. Homo Faber Event 2022 onora il riconoscimento ufficiale che il Giappone dà ai suoi migliori maestri, designandoli come custodi di importanti proprietà culturali immateriali. I visitatori possono ammirare gli eccezionali oggetti realizzati a mano da 12 Tesori Nazionali Viventi – squisite porcellane, un’arpa laccata, kimono tinti a mano e molto altro. Una suggestiva mostra fotografica di Rinko Kawauchi trasporta i visitatori dietro le quinte negli atelier segreti di questi preziosi maestri artigiani.

L’evento offre al pubblico una rara opportunità di esplorare l’Isola di San Giorgio Maggiore e il magnifico complesso architettonico della Fondazione Giorgio Cini in uno spazio espositivo che copre quasi 4.000 metri quadrati. Sale come la Biblioteca del Longhena e la ex piscina Gandini, solitamente chiuse al pubblico, aprono eccezionalmente le loro porte, trasformandosi in scenari dove i mestieri d’arte sono protagonisti e i visitatori possono partecipare in prima persona a un’esperienza unica.

Oltre le mura della Fondazione Giorgio Cini, il progetto Homo Faber in Città permette ai visitatori di scoprire una Venezia segreta, esplorando l’artigianato d’eccellenza che si cela tra i canali della città, con visite esclusive a laboratori e atelier di artigiani veneziani, musei, negozi e altro ancora. Utilizzando la guida interattiva, i visitatori potranno creare tour su misura e vivere la città in un modo completamente nuovo.

Homo Faber Event 2022

I numeri chiave

15 mostre
22 curatori e designer
12 Tesori Nazionali Viventi del Giappone Una vetrina di oltre 400 oggetti unici Realizzati da oltre 350 designer e artigiani Provenienti da oltre 30 paesi
Con più di 60 esperienze coinvolgenti

I curatori e i designer

Jean Blanchaert – Gallerista (Belgio, Italia)
Frédéric Bodet – Curatore e specialista della porcellana (Francia)
Stefano Boeri – Architetto, urbanista e presidente di Triennale Milano (Italia)
David Caméo – Direttore di museo ed esperto di porcellana (Francia)
Judith Clark – Designer di mostre sulla moda e curatrice (Regno Unito)
Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte (Italia)
De Castelli – Produttore di mobili (Italia)
Michele De Lucchi – Architetto (Italia)
Naoto Fukasawa – Designer (Giappone)
Sebastian Herkner – Designer (Germania)
Rinko Kawauchi – Fotografa (Giappone)
Simon Kidston – Broker, esperto e collezionista di auto d’epoca (Gran Bretagna)
Nicolas Le Moigne – Direttore del Master of Advanced Studies in Design for Luxury & Craftsmanship, ECAL/University of Art and Design Lausanne (Svizzera)
Tapiwa Matsinde – Curatrice (Regno Unito, Zimbabwe)
Stefano Micelli, Professore, Università Ca’ Foscari (Italia)
Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship (Svizzera)
Panerai – Manifattura di orologi (Italia)
Alessandro Pedron – Architetto e professore (Italia)
Sylvain Roca – Designer d’interni e scenografo (Francia)
Tokugo Uchida – Direttore di museo (Giappone)
Venini – Manifattura di vetro (Italia)
Robert Wilson – Regista e visual artist (USA)
Zanellato/Bortotto – Studio di design (Italia)

Il curatore generale di Homo Faber Event è Alberto Cavalli, direttore esecutivo della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship

Le mostre

Gli atelier delle meraviglie

A cura di Rinko Kawauchi
Un serie di splendide fotografie, esposte nel rinascimentale Chiostro dei Cipressi, permettono al pubblico di osservare da vicino gli atelier dei Tesori Nazionali Viventi del Giappone, il cui lavoro è presentato nella mostra Il Giardino delle 12 Pietre. Nei suoi scatti la pluripremiata fotografa cattura gli artigiani intenti a creare preziosi oggetti con tecniche centenarie che esprimono l’avanguardia della tradizione.

Il giardino delle 12 pietre

A cura di Naoto Fukasawa e Tokugo Uchida
In mostra gli oggetti realizzati da 12 Tesori Nazionali Viventi del Giappone, maestri d’arte la cui padronanza delle tecniche tradizionali li rende una parte importante del patrimonio culturale del Paese. Tra le opere in mostra si possono ammirare kimono, un’arpa in lacca Urushi e un cesto per i fiori in bambù. Tutti gli oggetti sono esposti su 12 blocchi a forma di pietra progettati da Naoto Fukasawa.

Gesti magistrali

A cura della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship
La sala antistante il Cenacolo è la cornice dove maestri artigiani di Francia e Regno Unito lavorano sotto gli occhi dei visitatori, dando una dimostrazione dal vivo della loro maestria e perizia e di come le tecniche tradizionali possano infondere il presente di una bellezza senza tempo. Tra gli artigiani, quattro coppie selezionate dal programma francese Maîtres d’Art- Élèves, presentato dall’Institut National des Métiers d’Art con il supporto della Fondation Bettencourt Schueller; e quattro talenti selezionati dal Queen Elizabeth Scholarship Trust (QEST), un ente di beneficenza della Royal Warrant Holders Association, che sostiene la formazione e l’istruzione di aspiranti artigiani di talento nel Regno Unito. Le strutture sono realizzate dal produttore italiano De Castelli.

Italia e Giappone: le relazioni meravigliose

A cura della Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte
In omaggio allo scambio culturale tra Italia e Giappone, che a Venezia ha sempre trovato un terreno fertile, questa sala invita i visitatori a scoprire il confronto tra il più pregevole artigianato italiano e la cultura giapponese. In mostra una selezione di oggetti realizzati a mano da maestri artigiani italiani – molti dei quali sono stati insigniti del titolo di Maestro d’Arte e Mestiere, l’equivalente italiano dei Tesori Nazionali Viventi – ispirati dai motivi decorativi tipici del Giappone, nonché dalle sue tecniche, materiali e approcci formali.

Meccaniche prodigiose

A cura di Nicolas Le Moigne. Co-curata da Simon Kidston
Scoprite gli effetti creativi di una intensa collaborazione tra l’Associazione Mec-Art (Pour la Mécanique d’Art) e l’ECAL/University of Art and Design Lausanne. Cinque installazioni interattive basate sul know-how meccanico, progettate dagli studenti del Master of Advanced Studies in Design for Luxury & Craftsmanship, illustrano il patrimonio recentemente riconosciuto dall’UNESCO e associato alla cittadina svizzera di Sainte-Croix.

Magnae Chartae

A cura di Michele De Lucchi e il suo studio AMDL CIRCLE
Questa mostra rende omaggio alla varietà di mestieri legati alla lavorazione della carta: la loro rilevanza e varietà, e le mani dell’uomo che sono parte integrante dei processi creativi. Una serie di affascinanti opere d’arte di carta rivela la bellezza, la creatività e il significato culturale di questo mezzo espressivo. I visitatori possono ammirare la maestria degli artigiani presenti in sala, e nello stesso tempo meravigliarsi delle installazioni coinvolgenti e scoprire le gioie della scrittura con una penna stilografica realizzata in loco dagli artigiani Montblanc.

I virtuosi della porcellana

A cura di David Caméo e Frédéric Bodet

Una celebrazione porcellana contemporanea in Europa e Giappone, con opere dei maestri ceramisti Katsuyo Aoki (Giappone), Tamsin van Essen (Regno Unito) e Ruth Gurvich (Francia), insieme a pezzi delle manifatture di Meissen, Sèvres, Nymphenburg e Bernardaud.

Il motivo dei mestieri

A cura di Sebastian Herkner
Il premiato designer tedesco invita artigiani e atelier a interpretare il motivo geometrico del sagrato di fronte alla Basilica di San Giorgio utilizzando marmo, mosaico, intarsio di legno, tessuti e altre tecniche. Il loro raffinato lavoro riflette lo stile caratteristico di Herkner, mettendo al contempo in luce l’impareggiabile contributo dei maestri artigiani al mondo dell’architettura d’interni.

Rintracciare Venezia

A cura di De Castelli e Zanellato/Bortotto
Un’installazione site-specific composta da opere realizzate in mosaico di diversi metalli con speciali finiture, che sono un omaggio a Venezia e ai preziosi pavimenti musivi della Basilica di San Marco. La ricerca di Zanellato/Bortotto è interpretata da De Castelli per narrare la storia millenaria di una città esposta agli elementi della natura. Queste opere rappresentano il lavoro paziente e incessante svolto nel corso del tempo sui decori marciani e sono un tributo autentico e sincero alla città lagunare, descritta nella sua fragilità ma anche nella resilienza del resistere alla forza erosiva del mare.

Bellezza in fiore

A cura della Michelangelo Foundation for Creativity and Craftsmanship
Un incantato giardino fiorito ideato da Sylvain Roca, interior designer e scenografo, ospita una collezione di vasi di vetro realizzati dalla rinomata vetreria Venini in collaborazione con una selezione dei migliori flower designer mondiali. Animati dall’idea che la “fioritura” sia la manifestazione di creatività e competenza, creano inoltre degli speciali bouquet per completare questi splendidi vasi.

Next of Europe

A cura di Jean Blanchaert e Stefano Boeri Interiors
Un moderno cabinet de curiosités accoglie un’ampia selezione di oggetti realizzati da maestri artigiani che non solo incarnano il meglio dei mestieri d’arte d’Europa, ma che si dedicano alla trasmissione del loro sapere alle nuove generazioni o che rappresentano essi stessi le nuove leve. All’interno della sala i visitatori possono anche ammirare i “tesori viventi” europei al lavoro: una rara opportunità per osservare da vicino i creatori di tante magnifiche opere.

The Artisan: una sala da tè fatta a mano

A cura di Tapiwa Matsinde
Un’oasi incantata, che crea un ponte tra la funzionalità di una sala da tè e la creatività di un interno bohémien. Lo spazio è arredato con pezzi iconici di artigiani, designer e artisti di tutto il mondo, per creare un senso di meraviglia attraverso gesti quotidiani come sedersi, rilassarsi e gustare una tazza di tè.

Attendere nell’ombrosa quiete

A cura di Robert Wilson
L’iconico regista e visual artist statunitense svela le influenze giapponesi dietro alle sue produzioni teatrali, in particolare la Madama Butterfly di Puccini. Una mostra evocativa consente al pubblico di immergersi nelle sue geniali rappresentazioni sceniche all’interno dei locali dell’ex piscina Gandini, trasformata per l’occasione in un palcoscenico d’eccezione. Luci, suoni, costumi, opere d’arte, video, oggetti di scena e arredi sono creati in collaborazione con un team di maestri artigiani che si avvalgono di tecniche antiche. A completare la messinscena i video-ritratti della coreografa giapponese Suzushi Hanayagi.

Dettagli: genealogie dell’ornamento

A cura di Judith Clark
Il potere trasformativo dell’artigianato si manifesta in un’eclettica mostra progettata da Judith Clark con Sam Collins, dedicata a 15 maison rinomate per le loro creazioni di lusso, tra cui orologi, capi sartoriali, kimono, gioielli e molto altro. La mostra presenta oggetti preziosi raggruppati intorno a un percorso delimitato che agiscono come mini “costellazioni” che cambiano il loro schema a seconda di dove si trova il visitatore. Lungo il percorso siedono artigiani intenti a “rifinire” gli oggetti in mostra: tra questi, anche i maestri artigiani delle 15 maison partecipanti. I pannelli e i pavimenti, realizzati a mano appositamente per la mostra, riflettono il patrimonio di ciascun mestiere e degli strumenti a essi correlati.

Eilean

A cura di Panerai
Benvenuti a bordo dell’Eilean, splendido yacht costruito nel 1936 e tornato a solcare le acque grazie al restauro eseguito in Italia da un team di maestri specializzati. Il ketch bermudiano (il cui nome in gaelico significa “piccola isola”) approda all’Isola di San Giorgio Maggiore, dove il pubblico può ammirare di persona la bellezza delle sue linee, la qualità dei materiali e il mirabile lavoro di restauro.

Main partner

Fondata a Tokyo nel 1972, The Japan Foundation si occupa di sviluppare programmi internazionali di scambio culturale a livello mondiale. Missione della fondazione è la promozione della cultura giapponese attraverso programmi e attività nelle seguenti aree: arte, scambi culturali, insegnamento della lingua giapponese. La fondazione ha ramificazioni in tutto il mondo, con 25 filiali in 24 Paesi. Nell’ambito del suo programma culturale offre sostegno ai candidati selezionati attraverso borse di studio, progetti di ricerca e opportunità di formazione.

Fondazione familiare e allo stesso tempo di interesse pubblico, la Fondation Bettencourt Schueller ha scelto di “portare i talenti in alto” per contribuire al successo e all’influenza della Francia. A tal fine, la Fondazione cerca, seleziona, sostiene e promuove donne e uomini che stanno ripensando il nostro futuro in tre campi che fanno una differenza tangibile per il bene comune: le scienze della vita, le arti e una società inclusiva. Con una mentalità filantropica, la Fondazione agisce attraverso premi, donazioni, sostegni personalizzati, comunicazione efficace e iniziative create in collaborazione. Da quando la Fondazione è stata fondata nel 1987, ha assegnato premi a 620 vincitori e ha sostenuto più di 1.000 progetti condotti da individui, team, associazioni e organizzazioni di talento.

La Fondazione Cologni dei Mestieri d’Arte è un’istituzione privata no-profit nata a Milano nel 1995. Promuove, sostiene e realizza una serie di iniziative culturali, scientifiche e divulgative per la protezione e la diffusione dei mestieri d’arte. Le sue iniziative sono finalizzate a un «nuovo Rinascimento» dei mestieri d’arte, volto a salvare le attività artigianali di eccellenza dal rischio di scomparsa che le minaccia. Le sue iniziative si rivolgono soprattutto ai giovani, al fine di formare nuove generazioni di Maestri d’Arte.

La Fondazione Giorgio Cini è un’istituzione culturale senza scopo di lucro con sede a Venezia. Fu creata da Vittorio Cini nel 1951 per restaurare l’isola di San Giorgio Maggiore allo scopo di reinserirla nella vita di Venezia e di farne un centro internazionale di attività culturali. La Fondazione Giorgio Cini è oggi un importante centro per gli studi umanistici e promuove la creazione e lo sviluppo di istituzioni di formazione, culturali, sociali e artistiche sul territorio.

Vettore ufficiale

Grazie alla partnership con Frecciarossa di Trenitalia, vettore ufficiale dell’evento, i visitatori potranno raggiungere Venezia in treno, viaggiando in tutta comodità e facendo una scelta ecologica.

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