Il tempo è un Lusso?

Il fashion system internazionale e le bellissime sfilate appena concluse, hanno costituito un ottimo punto di osservazione e di riflessione per i pensatori più seguiti del nostro millennio: gli stilisti e i direttori creativi dei brand multimilionari
DÈcalcomanie
RenÈ Magritte, DÈcalcomanie, 1966, © PhotothËque R. Magritte / Banque d’Images, Adagp, Paris, 2016

Nell’era della fretta, del tutto e subito, sarà il tempo l’unica vera ricchezza che ci rimane?

La questione è ricca di spunti e può essere osservata da diversi punti di vista.

Il fashion system internazionale e le bellissime sfilate appena concluse, hanno costituito un ottimo punto di osservazione e di riflessione per i pensatori più seguiti del nostro millennio: gli stilisti e i direttori creativi dei brand multimilionari.

Il Tempo è stato infatti il tema principale scelto da Alessandro Michele e Virgil Abloh nelle rispettive sfilate di Gucci e Louis Vuitton, a Milano e Parigi.

Alessandro Michele ritorna al passato, alla sua infanzia. Cerca e sembra ritrovare il Tempo perduto e ci gioca usandolo come ispirazione per lo show di Milano. Polvere di clessidre sparsa in passerella, inviti scritti da un alter ego, neanche troppo dormiente, di un Alessandro Michele tornato ai primi 5 anni di vita. Tornare indietro nel tempo “è la chiave per ridefinire le cose” questa sembra essere l’affermazione più potente di Gucci.

dali

Louis Vuitton alla Paris Fashion Week, crea un invito simbolo, un orologio da muro brandizzato LV, le cui lancette girano in senso antiorario. Forse metafora e misura delle nostre vite, forse solo l’ennesimo cult piece concepito da mister Abloh.

Invito Virgil Abloh

Nella sfilata il tempo non esiste, le regole sono sovvertite e soprattutto non costituiscono più un vincolo. L’uomo è posizionato all’interno di una dimensione onirica, senza un futuro. Più che tempo perduto, tempo sprecato. Una scenografia immersa nelle nuvole di Magritte.

PFW Louis Vuitton collection

Una dimensione che ritroviamo nella bellissima mostra che celebra il decimo anniversario del Museo Magritte di Bruxelles, dedicato a uno degli artisti più famosi di tutti i tempi.

Si tratta dell’evento Dalí & Magritte che pone per la prima volta a confronto due icone del surrealismo, come René Magritte (Lessines, 1898–Bruxelles, 1967) e Salvador Dalì (Figueres, 1904–1989), sottolineandone similitudini e reciproche influenze.

DÈcalcomanie
RenÈ Magritte, DÈcalcomanie, 1966, © PhotothËque R. Magritte / Banque d’Images, Adagp, Paris, 2016

Oltre 80 pezzi tra dipinti, fotografie, sculture, filmati e disegni da oltre 40 musei, gallerie e collezioni private di tutto il mondo, che costruiscono un percorso narrativo che racconta la storia di un’amicizia e di un costante confronto artistico.

dali la persistenza della memoria

L’arte ancora una volta ispira la moda?

Certo il concetto del tempo perduto, del tempo ritrovato, della “ricerca” hanno da sempre un ampio spazio di dibattito. E l’influenza dei pensatori e dei pensieri crea contaminazioni continue come risultato dell’odierna ricerca.[:]

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