L’universo poetico di Massimo Papi, tra scienza e arte pittorica

L’affollatissimo vernissage che ha inaugurato, a Roma, presso la “Galleria della Pigna”, l’ultima mostra delle opere pittoriche di Massimo Papi, titolata “Quadri viventi”, ha ancora una volta testimoniato, per la partecipazione di personalità della politica, della medicina e del mondo artistico romano, il successo di pubblico e di critica di uno scienziato-artista, che ripercorre, da un ventennio, le orme del grande artista e pittore Alberto Burri, anch’egli medico

L’affollatissimo vernissage che ha inaugurato, a Roma, presso la “Galleria della Pigna”, l’ultima mostra delle opere pittoriche di Massimo Papi, titolata “Quadri viventi”, ha ancora una volta testimoniato, per la partecipazione di personalità della politica, della medicina e del mondo artistico romano, il successo di pubblico e di critica di uno scienziato-artista, che ripercorre, da un ventennio, le orme del grande artista e pittore Alberto Burri, anch’egli medico.

 

L’universo creativo di Papi riesce a stupire e a incantare lo spettatore, perché trasforma “i colori della dermatologia” in autentica poesia e in opere d’arte. Angelandreina Rorro, storica dell’arte contemporanea, che ha presentato la mostra dice:

in Massimo Papi, da sempre appassionato di arte e disegno, medico dermatologo per scelta e pittore per passione, l’incontro tra pittura e dermatologia è stato ed è particolarmente fecondo, in termini di osservazione e di operatività

Al punto che, nel 2009, ha deciso di dar vita a DermArt, che lui ci spiega come un convegno/incontro trasversale aperto a medici, biologi, psicologi, infermieri, cosmetologi, artisti, critici e storici dell’arte, per discutere e approfondire insieme le possibilità di stabilire punti di contatto e modalità interpretative comuni, tra le manifestazioni cliniche della cute malata o danneggiata e gli aspetti più assimilabili dell’arte visuale. La dermatologia come arte, quindi.

E nel caso di Papi la ricerca pittorica come riflessione ed elaborazione della pratica medica. In tanti anni di frequentazione, ho potuto vedere tutti i suoi lavori: dalle prime prove spontanee di ragazzo o giovane uomo, alle recenti sperimentazioni fatte proprio con i pigmenti e le soluzioni colorate che si utilizzano in dermatologia (i colori che fanno bene alla pelle!), fino a quelle via via sempre più consapevoli dell’uomo maturo, del medico-dermatologo che vuole coniugare le due anime che abitano in lui”.

Dal canto suo, lo scrittore e critico d’arte Vittorio Maria de Bonis, ha fissato i rimandi estetici e la dimensione lirica dell’opera di Papi: “Inquadrature sgranate e poetiche, corpi maculati dal farmaco e dalla malattia, volti scrutati e ritratti con ironico affetto. Nell’universo di Massimo Papi le liquefazioni di Bacon e la dolente espressività di Mafai si fondono e si risolvono in un’alchimia poetica che ha il lirismo della confidente curiosità umana e il lievito della speranza, superando anche le pagine di crudo realismo di Fausto Pirandello, in un inno alla vita, dei corpi e delle cose finalmente riconciliate”.

Raffaele Lauro

note biografiche:

Massimo Papi è nato a Roma nel 1957 e ha avuto sempre la passione per il disegno e la pittura. Durante l’adolescenza e gli studi di medicina ha lavorato molto con pittura a olio, acrilico e con gli smaltiIn seguito ha disegnato molto con sanguigna, carboncino e matita. Si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1983 e specializzato in Dermatologia dal 1986. Ha lavorato per 30 anni, come specialista dermatologo, presso un istituto dermatologico di fama mondiale. Attualmente svolge attività libero professionale e di consulenza a livello internazionale. Circa 15 anni fa ha deciso d’intraprendere un vero percorso artistico seguendo la scuola dei maestri Carlo Riccardi e Gianluigi Bassanello. Da alcuni anni risulta attivo in una Scuola d’Arte RomanaNel 2009 ha dato vita al “progetto Dermart con il desiderio di raffinare, attraverso l’osservazione delle opere d’arte, la capacità diagnostica di medici e dermatologi. Il progetto si articola in: 1) Convegni trasversali “DERMART” di dermatologia, tra scienza e arte, che si tengono nei siti più suggestivi di Roma storica e aperti a tutti anche non esperti di settore (12° edizione); 2) “Questioni di pelle”, incontri mensili tra argomenti tra medicina e discipline umanistiche; 3) Seminari didattici di dermatologia clinica, attraverso il confronto con l’arte visuale.[:]

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