Photoville si è svolto anche quest’anno presso il Brooklyn Bridge, il festival di fotografia più scenografico di New York.
Il format di Photoville è davvero particolare: le “sale” espositive sono costituite dai container delle navi cargo che giungono a New York; qui, durante due weekend di settembre, giornalisti e foto editor si riversano da questo lato dell’East River.
La serata inaugurale è stata caratterizzata dalla pioggia che non ha spento l’entusiasmo dei partecipanti coinvolti dal programma della manifestazione con presentazioni e camminate fotografiche organizzate dai maestri del padiglione Leica, visite guidate, discussioni con gli autori e oltre 90 mostre.
I temi anche quest’anno variano dall’attivismo sociale all’impegno politico, alla moda, fino al lifestyle – ad esempio nello spazio sponsorizzato dal consolato olandese di Harmen Meinsma o in quello dedicato alle immagini di Playboy – accomunati da empatia e un profondo senso di umanità.
Interessanti i ritratti di giovani di One Day I Will, di Vincent Tremeau e l’ONU in cui ragazze protagoniste di storie di violazioni di diritti umani, sono vestite per assomigliare a coloro che aspirano a diventare.
Oppure Growing Up Amelia, in cui la fotografa Robin Schwartz ha fotografato la figlia con animali in varie età.
Ma anche Of Love and War di Lindsay Addario, già vista più volte ma sempre toccante con i suoi scatti.[:]