La nuova Rosa del Deserto

Il 2019 segna l’apertura dell’attesissimo National Museum of Qatar, realizzato in 8 anni di lavori con un investimento pari a 400 milioni di euro. Lo straordinario museo di Doha, voluto con il preciso desiderio di celebrare la storia del popolo del Qatar e nato per essere un centro culturale internazionale, ha anche un importante valore politico

Il 2019 segna l’apertura dell’attesissimo National Museum of Qatar, realizzato in 8 anni di lavori con un investimento pari a 400 milioni di euro. Lo straordinario museo di Doha, voluto con il preciso desiderio di celebrare la storia del popolo del Qatar e nato per essere un centro culturale internazionale, ha anche un importante valore politico. 

L’archistar francese Jean Nouvel, che ne ha firmato il progetto, lo ha definito “un caravanserraglio moderno”. La pianta ad anello ricorda l’impostazione del tradizionale luogo chiuso usato per la sosta delle carovane che attraversavano il deserto: è composto da un’intersezione di padiglioni che circondano un ampio cortile e il palazzo storico del Fariq Al Salatah Palace, costruito dallo sceicco Abdullah bin Jassim Al-Thani come sua residenza e sede del governo. 

Il museo, in posizione prominente a sud di Doha, è la prima attrazione visibile dai viaggiatori provenienti dall’aeroporto. Una vera e propria oasi, con una laguna artificiale lunga 900 metri, 114 fontane scolpite all’ingresso, e uno spazio espositivo esteso su un’enorme superficie di oltre 52.000 metri quadri. I piani dei padiglioni, le pareti esterne e le coperture sono composti da dischi che si intersecano alludendo a dei petali. L’interno del museo si distribuisce su un percorso di 1,5 km con pavimenti in cemento levigato color sabbia. 

Jean Nouvel, già autore del Louvre Abu Dhabi, ha concepito un’opera architettonica straordinaria intitolata “La Rosa del Deserto” ispirata dalle affascinanti formazioni minerali che si formano sotto la sabbia del deserto e che ricordano appunto i petali di una rosa.  

Tutta la struttura è immersa in un parco caratterizzato dalla scarsa vegetazione, come un paesaggio desertico, e in un giardino con piante aromatiche, dove si inserisce una composizione di dischi orizzontali e verticali sovrapposti: 539 dischi in cemento armato, a forma di petali, che vanno dal diametro più piccolo (14 metri) al più grande (87 metri), tutti a curvatura variabile. 

Nouvel è stato capace di unire la genialità di un progetto architettonico che ha dell’impossibile ad un messaggio universale con un forte valore simbolico. 

Il nuovo museo è stato definito “il nuovo orgoglio del Qatar moderno” e non è un caso se a guidarlo saranno due sceicche. Alla presidenza del museo c’è infatti la sceicca Al-Mayassa Bint Hamad Khalifa Al-Thani, Presidente dei musei del Qatar, che ha commentato: Ci stiamo muovendo verso il futuro, ma sentiamo anche la necessità di concentrarci sulla nostra identità”.  

La Direzione del museo è stata affidata alla sceicca Amna bint Abdulaziz bin Jassim Al Thani che ha evidenziato la missione culturale dell’opera: «Abbiamo voluto trasformare la storia del Qatar in un’esperienza immersiva, per mostrare che il nostro è un viaggio verso il futuro.»  [:]

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