L’anno scorso il gruppo EssilorLuxottica ha registrato un utile netto adjusted di 1,871 miliardi, con ricavi a quota 16,1 miliardi, in crescita del 3,2% a cambi costanti (-1,2% a cambi variabili). Lo si legge nei primi dati integrati del gigante delle montature e delle lenti dopo il suo CdA a Parigi, che prevede per il 2019 un fatturato in crescita tra il 3,5 e il 5% e propone la distribuzione di un dividendo di 2,04 euro per azione.
Per quest’anno le stime sono di un aumento dell’utile operativo con un moltiplicatore tra lo 0,8 e l’1,2 rispetto alla crescita delle vendita e dell’utile netto tra l’1 e l’1,5% sempre rispetto all’incremento delle vendite.
“EssilorLuxottica ha l’opportunità di creare valore in modo significativo attraverso sinergie di ricavi e costi che, con l’attuale configurazione, sono attese tra 420 e 600 milioni come impatto netto annuo a livello di reddito operativo entro i prossimi cinque anni. Si prevedono sinergie di ricavo”, spiega ancora il gruppo, “nell’intervallo 200-300 milioni grazie alla capacità di sviluppare prodotti innovativi e di alta qualità, ottimizzando l’interazione tra montature e lenti, e di servire meglio l’industria attraverso una distribuzione più ampia e una piattaforma logistica maggiormente efficiente”.
“Una volta completata l’integrazione con Essilor e raggiunte le sinergie che ci aspettiamo, insieme ridefiniremo un modello di servizio rivoluzionario a beneficio dei nostri partner wholesale e dei consumatori in tutto il mondo”, ha affermato Leonardo Del Vecchio, presidente esecutivo di EssilorLuxottica. “Il contributo di Luxottica”, ha aggiunto Del Vecchio, “è significativo: le vendite, la redditività e il flusso di cassa sono tutti positivi al netto dell’effetto cambio. Arriviamo al processo di integrazione nel miglior modo possibile, portando con noi i marchi più amati, eccellenti capacità operative e un’organizzazione digitalizzata in ogni sua parte”.
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