Revenge spending: la Cina in Ripresa dopo il Coronavirus

La Cina riapre e i consumi riprendono quasi a testimoniare che dopo la grande paura nulla è cambiato nelle abitudini di acquisto. L’85% delle 3.600 gioiellerie della più grande catena cinese, Chow Tai Fook Jewellery Group, che è anche il più grande gruppo del settore al mondo per fatturato, hanno riaperto utilizzando alcune precauzioni come accessi ristretti indossando mascherine
Inside A Chow Tai Fook Jewellery Group Ltd.
An employee cleans a display cabinet containing gold jewelry at a Chow Tai Fook Jewellery Group Photographer: Billy H.C. Kwok/Bloomberg

La Cina riapre e i consumi riprendono quasi a testimoniare che dopo la grande paura nulla è cambiato nelle abitudini di acquisto.

L’85% delle 3.600 gioiellerie della più grande catena cinese, Chow Tai Fook Jewellery Group, che è anche il più grande gruppo del settore al mondo per fatturato, hanno riaperto utilizzando alcune precauzioni come accessi ristretti indossando mascherine.

chow tai fook group

Ma fuori da ogni negozio ci sono già le code. Lo stesso vale per maison del lusso come Chanel: i negozi in Italia e molti altri Paesi sono chiusi, quelli in Cina hanno riaperto e anche in questo caso da domenica si sono viste le prime file.

Ieri il quotidiano China Daily ha pubblicato un altro articolo che dà il senso dell’umore post-quarantena. Il titolo era Recovery wish list being drawn up, ovvero: “si cominciano a scrivere le liste delle cose da fare per riprendersi”. Ai primi posti ci sono: andare al ristorante, viaggiare, festeggiare e fare shopping (curiosamente non al primo posto).

China Skinny, società di marketing e strategie molto famosa in Cina, prevede una ripresa “esplosiva” del settore turismo, domestico e verso l’estero, sulla base di quello che successe dopo la fine dell’emergenza legata alla Sars, nel 2003. Sheryl Shen, associate marketing manager di China Skinny, intervistata dal China Daily, ricorda che durante la Golden Week dell’ottobre 2003, prima occasione festiva dopo la crisi Sars, il numero di voli fece un balzo del 200% rispetto all’anno precedente. Per lo Spring Festival del 2004, l’aumento fu del 201% rispetto allo stesso periodo del 2003, un mese prima dello scoppio della Sars.[:]

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