Giorgio Armani chiude la Milano Fashion Week senza musica

una toccante lezione di vita da parte di un grande maestro che, anche questa volta, si conferma in perfetta sintonia con il suo stile, fatto di silhouette fluide e allungate che si alternano al rigore delle costruzioni.

Giorgio Armani chiude la settimana della moda a Milano con una sfilata senza musica, ponendo così l’attenzione su ciò che sta purtroppo accadendo al popolo ucraino.

Niente musica quindi

perché non possiamo ignorare la tragedia intorno a noi

Il suo racconto è come sempre di un’eleganza senza tempo ma questo passa in secondo piano, nel momento in cui Armani sceglie di privare la passerella della colonna sonora, per immergerci nella consapevolezza di quello che si agita dentro di noi in questi giorni così difficili e surreali, pensando che tutta questa bellezza potrebbe essere annientata.

Non un richiamo all’ordine ma una toccante lezione di vita da parte di un grande maestro che, anche questa volta, si conferma in perfetta sintonia con il suo stile, fatto di silhouette fluide e allungate che si alternano al rigore delle costruzioni.

Va in scena un’eleganza fatta di sottrazioni, che mette al centro la persona e ne valorizza il carattere, come il ritratto dipinto da un pittore che osserva il reale attraverso il filtro della propria immaginazione, senza però lasciare che quest’ultima si imponga sul soggetto.

Si avverte un nuovo glamour ricco di bagliori, che già avevamo visto nella collezione Emporio Armani, qui ripreso nelle nuance brillanti che danzano sulle superfici dei tessuti e nei decorativismi astratti a richiamare l’Art Déco, movimento molto caro a Giorgio Armani.

Giacche e pantaloni disegnano figure nette, mentre i tocchi di faux fur e il velluto pervadono le uscite, segni di una luce intima e personale che si allunga dal giorno alla sera.

Negli accessori la donna Armani sceglie solo il velluto, dalle borse agli stivali, alti come calze, per scoprire ma nello stesso tempo coprire le gambe in maniera seduttiva.

Gli stessi bagliori toccano il guardaroba maschile, in cui prevalgono la classicità e una morbida formalità, che parte dalle giacche da abbinare ai pantaloni fluidi in nome di un tailoring confortevole, completati dalla camicia immacolata e dalla cravatta.

Ricercati i tessuti, dai già citati velluti al cashmere, in una palette che si muove dal blu profondo fino al grigio denso, ammorbidendosi nel nero.

Pochi i tocchi di colore, come il verde, per impreziosire un guardaroba all’insegna del lusso, che si ritrova anche negli accessori, dalle scarpe alle borse dal disegno architettonico.

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