Richemont si concentra sullo sviluppo sostenibile

Con un utile netto di oltre 2 miliardi di euro per l’anno 2021/2022, Richemont conferma nel rapporto sulla sostenibilità i suoi ambiziosi obiettiv

Il gruppo svizzero del lusso, che vanta tra i suoi marchi Chloè e Cartier, rinnova il suo impegno verso la sostenibilità con la pubblicazione del suo rapporto annuale tutto incentrato su questo tema.

Richemont e le nuove nomine

All’inizio dell’anno il gruppo ha deciso di mandare un segnale forte in ambito sostenibilità grazie a due nomine molto particolari.

È stato nominato infatti per la prima volta un responsabile dello sviluppo sostenibile, compito affidato a Bérangère Ruchat.

La posizione è stata creata appositamente a metà febbraio.

Subito dopo il gruppo ha nominato Jasmine Whitbread, entrata nel 2021 nel Consiglio di Amministrazione di Richemont nel 2021 come amministratore non esecutivo, alla presidenza del comitato di governance e sostenibilità.

Lo scopo di questi due nuovi elementi?

Rafforzare e rendere più concreti gli sforzi ed i progetti Richemont non solo per la sostenibilità ma anche nell’ambito del raggiungimento di progressi ambientali e sociali di alto livello nelle operazioni e catene di approvvigionamento del gruppo.

Richemont: gli obiettivi sostenibili

Con un utile netto di oltre 2 miliardi di euro per l’anno 2021/2022, Richemont conferma nel rapporto sulla sostenibilità i suoi ambiziosi obiettivi.

Il gruppo intende arrivare a utilizzare il 100% di energia elettrica rinnovabile in tutte le sue sedi entro il 2025. Per il momento, il tasso di conversione ha raggiunto il 92%.

Le donazioni destinate a progetti di utilità sociale, della salute e dell’istruzione dedicate a donne e bambini sono state pari a circa 42 milioni di euro; un impegno in crescita del 17% rispetto all’anno precedente.

La rivoluzione del lusso sostenibile del gruppo ha avuto inizio con Chloè: il marchio ha infatti compiuto un grande cambiamento nel 2020, impegnandosi in un processo di produzione eco-responsabile guidato dalla direttrice artistica Gabriela Hearst.

I riconoscimenti non sono tardati ad arrivare: Chloé è stata la prima maison di moda a ottenere la certificazione B Corp nell’ottobre 2021.[:]

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