Nella giornata di sabato 8 ottobre 2022, presso Villa Burba di Rho (Corso Europa, 291), nello splendido contesto della โSala delle Colonneโ e dellโadiacente โSala del Filatoioโ, verrร inaugurata la mostra โStrenght and Fragilityโ, dellโartista Mauro Vettore.
Organizzata dallโAssociazione culturale โGPC Arteโ in collaborazione con lโโAssessorato alla Culturaโ del Comune di Rho, con la curatela di Cristina Palmieri e la sponsorizzazione di WopArt FAIR Lugano ed ArtsLife, la mostra si propone di presentare il percorso di un artista che nella propria ricerca ha cercato di spazzare via i confini tradizionali tra artistico e non-artistico, tra estetico ed extraestetico, nellโintento di condurre il pubblico verso la scoperta di un senso ulteriore delle cose, esprimendo lโavvincente potenza del plasmare ex novo ed evidenziando lโinaspettata e sorprendente potenza dellโoggetto banale.
La sua pratica – sulla scorta delle esperienze che da Picasso arrivano ai Nouveaux Realistes, passando per le esperienze dada, concettuali, new dada, sino a quelle di matrice Pop, inserendosi nellโormai storica tradizione della โpoetica dellโoggetto e del recuperoโ – si insinua nellโambito dellโindagine concettuale, la quale poi si concretizza in precise scelte procedurali, mai perรฒ secondarie rispetto allโidea.
Come spiega Cristina Palmieri, Vettore si appropria di svariati oggetti, per lo piรน di riciclo, per dar vita ad opere in cui i medesimi assurgono a nuove accezioni semantiche. Questo gli ha consentito di trovare una precisa collocazione in quellโambito della โpoetica del wasteโ che fa esplicito riferimento a funzioni e principi della societร industrializzata e del consumismo.
Un contesto nel quale determinati valori – quali denaro, consumo, tempo – sembrano essersi sovvertiti. Lโuomo non si รจ impossessato di essi, ma se ne รจ lasciato possedere, al punto di essere completamente in balia di una compulsione che induce a consumare tutto rapidamente, per gettare ed eliminare – considerandolo rifiuto o scarto – ciรฒ che non ha piรน una precisa funzionalitร e fruibilitร , secondo una visione utilitaristica che accelera lโineluttabile declino a cui ogni cosa รจ destinata.
Nascono con tale attitudine i primi legni e, piรน avanti, gli assemblaggi di Vettore, il quale preleva quanto dovrebbe essere relegato al nulla dellโoblio dalla zona dโombra a cui sovente la nostra societร destina quello che รจ che รจ giร stato โconsumatoโ, lo fa rinascere a nuova vita, attraverso un processo di accostamento, accumulazione e composizione.
Servendosi negli anni per lo piรน di scarti di legno (ulivo e traversine dei binari ferroviari), di materiali ferrosi arrugginiti e consunti dal tempo, (come i piรน recenti bulloni), di lampadine, inglobate ed assemblate in colature di resina, crea sculture ed opere che rappresentano il simbolo di unโattitudine ideativa in grado di immettere suggestione anche negli oggetti piรน ordinari, usuali.
Fondamentale รจ la riflessione che compie sul mondo, sul nostro tempo. Le sue realizzazioni assumono una ricca valenza simbolica. Il recupero dello scarto ed il suo utilizzo in ambito artistico puรฒ apparire un gioco, ma in questo gioco vi รจ una continua fluttuazione tra lโoggetto, la forma in sรฉ ed il suo destino di abbandono programmato.
Lโartista sposta lโaura dellโopera verso il suo pubblico, obbligandolo โ proprio come ha dimostrato lโarte concettuale โ ad una complessitร di livelli di lettura, provocandolo, costringendolo a riflettere ed a partire da quel senso di indifferenza verso le cose che ormai abita tutti noi. Induce a porsi interrogativi che spingano a procedere oltre lโapparenza, a cogliere le innumerevoli storture di un mondo in cui ogni realtร si esaurisce velocemente; le emozioni, i rapporti, la vita medesima, con la quale molti giocano senza alcun senso di rispetto e responsabilitร . Anche la legge fisica viene sfidata dallโillusione ottica, nelle sculture di Vettore.
Cosรฌ come la soliditร del legno, emblema della forza della natura, si contrappone alla creazione umana, alla fragilitร delle nostre idee e del nostro presuntuoso senso di onnipotenza. Come sottolinea il titolo di unโopera e di questa mostra, viviamo nel continuo oscillare fra questi due poli opposti, sovente senza renderci conto di quanto – come ricorda Leopardi nel suo ultimo componimento, โLa ginestraโ – lโuomo, pur nella baldanza che gli deriva dalla fiducia positivistica nel progresso, sia in realtร in balia di un intrinseco destino di fragilitร che lo rende impotente di fronte alla natura ed a ciรฒ che lo trascende.
Menzione a sรฉ meritano i lingotti, ai quali Vettore si รจ dedicato nel corso degli ultimi anni. Costruiti con strati di plexiglass, sino a formare il parallelepipedo poi impreziosito da foglia dโoro o dโargento e dallโincisione che lo rendono assolutamente realistico, sono a loro volta inclusi nella resina. Ognuno con il proprio preciso riferimento alla storia recente ed attuale, vanno interpretati come metafore attraverso cui lโautore denuncia il potere ormai imperante dellโalta finanza e delle banche, di quei sistemi a scatole cinesi che riportano ai paradisi fiscali, agli status symbol del potere e della ricchezza.
Il sentimento del tragico รจ sovente lโemozione vibrante di ogni vera opera. Cosรฌ come la vita รจ sempre in relazione con la morte, con la circolaritร degli opposti. Vettore, mediante la propria arte, racconta perรฒ una duplice possibilitร . I suoi assemblaggi ci invitano a non chiudere gli occhi di fronte alla drammaticitร di talune realtร , della fragilitร dellโumano e del non-senso dellโesistere. Ma consegnano altresรฌ il messaggio dellโimportanza di mantenere uno sguardo ironico nei confronti del mondo, insegnandoci a giocare anche con quanto sembra definitivamente destinato al nulla.
Per sopravvivere al nichilismo, ha caratterizzato il proprio linguaggio cercando di far affiorare oggetti che raccontano il mondo e la vita quotidiana attraverso una fantastica invenzione, capace di vincere lโ inquietudine attraverso il divertissement. Non cercando una fuga dal reale, ma offrendo prospettive inconsuete riguardo a quanto ci circonda.
In catalogo, oltre alla presentazione di Cristina Palmieri, sono presenti scritti di Paolo Manazza, giornalista esperto in economia dellโarte, e di Robert Phillips, curatore, nonchรฉ consulente di collezioni private.
La mostra sarร visitabile, da sabato 8 ottobre a domenica 23 0ttobre, nei seguenti giorni ed orari:
martedรฌ, mercoledรฌ e venerdรฌ: dalle ore 15:30 alle ore 18:30
sabato e domenica: dalle ore 10:30 alle ore 12:30 e dalle ore 15:30 alle ore 18:30