Tra natura lussureggiante e cultura artigianale.
Madeira possiede un fascino esotico. Più vicina all’Africa che all’Europa, il territorio autonomo di quest’isola atlantica fa parte del Portogallo. Da sempre m’interesso all’esplorazione dei liquori locali, e mi trovo a Madeira per scoprire tutto sulla sua produzione di vino e di rum. La denominazione Rum Agricolo non è facile da ottenere: il rum deve provenire dal succo di canna da zucchero invece che dalla melassa. Oltre ai dipartimenti francesi dei Caraibi e d’oltremare, Madeira è l’unica città che dal 2011 ha ottenuto la possibilità di utilizzare questo termine.
Alloggio all’hotel Estalagem da Ponta do Sol, che dalla cima di una scogliera domina la città. Il direttore, Andre Diogo, è appassionato d’arte, e opere moderne ornano con gusto la proprietà, che è anche un popolare yoga retreat, nei cui giardini lussureggianti si respira un’atmosfera di serenità. Mangiare all’aperto, con un bicchiere di vino in mano e ammirare il tramonto, è un’esperienza davvero indimenticabile.
L’isola è lussureggiante e montuosa e qui la canna da zucchero viene coltivata dal 1425. Il mio autista Roberto mi racconta che i lavoratori della canna, i Pukiki (portoghesi in hawaiiano), migrarono alle Hawaii e che la canna di Madeira fu esportata poi anche in Brasile. Coltivare la canna da zucchero a Madeira è probabilmente uno dei lavori più faticosi al mondo. Poiché la maggior parte viene coltivata su piccoli appezzamenti di terreno spesso terrazzati, la raccolta deve essere effettuata a mano, poiché nessun trattore potrebbe salire su terreni così ripidi.
La mia prima visita è alla distilleria William Hinton, a Calheta. Non il produttore più grande, ma sicuramente quello posto nel punto più alto dell’isola. L’azienda, il cui nome deriva da una famiglia inglese, è stata fondata nel 1845, chiusa nel 1986 e riaperta dagli eredi di Hinton nel 2006.
Con Mario Gomes come guida visito lo Skywalk sulle scogliere di Cabo Girão, una passerella di vetro che si protende sulla scogliera. Guardando sotto di noi vediamo un uomo coltivare un piccolo appezzamento di canna da zucchero su una collina incredibilmente ripida! Proseguendo il tour, ci fermiamo in un chiosco di poncha, la bevanda tipica dell’isola. La più tradizionale è quella “del pescatore”, fatta di succo di limone, zucchero bianco e rum.
Alla distilleria William Hinton osservo le macchine utilizzate per aprire la canna e schiacciarla per estrarne il succo – che viene fermentato e distillato – l’alcool corretto e l’aguardente imbottigliato. Parte del rum di Hinton viene invecchiato in botti usate per il whisky torbato, l’Amarone o la birra… ogni botte conferisce al liquore un gusto unico. “Il bello è che ogni botte offre un’esperienza gustativa diversa”, dice Gomes. Poi è la volta di assaggiare il prodotto ultra premium, un rum di 25 anni recuperato dalla vecchia distilleria prima che venisse demolita, mixato con edizioni di 6 anni, poi invecchiato 2 anni in botti di sherry.
Il vino di Madeira ha una storia affascinante. La leggenda narra che i marinai, dopo un viaggio in India, utilizzando barili di vino come zavorre, si fermassero a Madeira per i rifornimenti. Il vino si è rivelato essere migliore dopo i viaggi sull’equatore e per secoli è stato spedito per lunghi viaggi in mare, a invecchiare. I Madeirani hanno trovato un modo per replicare questo procedimento sull’isola e così è nato il vino di Madeira. Visito Blandys Madeira Wine Lodge a Funchal per un tour condotto dall’abile guida Tatiana.
Nel 1811 John Davis Blandy ha fondato l’azienda, oggi gestita dalla settima generazione della famiglia. Entro nella Sala Frasqueira/Sala Vintage, piena di bottiglie antiche, con la più antica risalente agli anni ‘20. Ho provato quattro ottimi vini di 10 anni, di grande varietà: c’è un vino Madeira per ogni fase del pasto, da un sorso leggero prima di cena a un dopocena ricco e succoso.
Funchal è una fiorente città turistica e il mio prossimo albergo è il Savoy Palace, parte di un villaggio di hotel affacciato sull’Atlantico. Gli interni sono stati progettati da Nini Andrade Silva, che rende omaggio al ricco patrimonio artigianale di Madeira. Spettacolare la scala a chiocciola con balaustra in acciaio che ricorda il pizzo. Le camere premium offrono il servizio di maggiordomo e piscina privata. Il Galáxia Skyfood è sia un raffinato ristorante che un bar dall’originale arredamento a tema spazio.
O Reizinho è una piccola distilleria a conduzione familiare nella cittadina di Santa Cruz. Il nome significa Piccolo Re, e Pedro Ferreira ci racconta la storia del suo bisnonno che, nel 1800, nacque di 7 mesi, praticamente una condanna a morte. Invece di chiamare un medico, la famiglia chiamò un prete per battezzare il bambino che pregò per lui e lo chiamò “piccolo re” (Reizinho), perchè presto si sarebbe unito al regno dei cieli. Miracolosamente, il bambino sopravvisse, generò 14 figli e visse fino all’età di 94 anni.
O Reizinho fu dunque il nome perfetto per il rum. La produzione è iniziata per hobby da papà Florentino, e Pedro, che viveva in Sudafrica, consigliato dalla moglie Nevena, si ridimensiona e si trasferisce a Madeira. Due figli dopo, la casa di famiglia ospita due alambicchi discontinui a legna e la produzione è in rapida crescita. Pedro produce un rum bianco non invecchiato e uno invecchiato di 9 mesi, tre varietà di 3 anni e una di 6 anni, oltre a un gin. La sua attenzione ai dettagli gli è valsa numerosi premi.
La produzione di canna da zucchero sull’isola diminuisce perché le nuove generazioni non vogliono continuare questo lavoro estremamente difficile. L’UE paga agli agricoltori un sussidio per le regioni ultraperiferiche dell’Unione, ma è ancora una lotta. La speculazione immobiliare ha reso gli appezzamenti di terreno molto redditizi per gli agricoltori e molti di essi sono stati venduti. Nonostante le difficoltà, il Madeira Agricultural Rum sta guadagnando popolarità come prodotto unico d’eccellenza. Sia il vino di Madeira che il suo rum sono sotto la giurisdizione dell’IVBAM, organo di governo che regola la qualità e assiste nella promozione dei prodotti artigianali, come anche il ricamo e l’artigianato locale. Attraverso questa organizzazione, Madeira può rafforzare la sua posizione di paradiso naturale e la ricchezza dei suoi prodotti artigianali.
Sharla Ault – Creatrice di Sharlafied.com