Mercati sempre più selettivi

L’ultima settimana per i titoli del lusso è risultata decisamente positiva, con alcune notevoli eccezioni che appaiono sintomatiche dei ragionamenti che abbiamo visto nelle settimane precedenti. La maggior parte dei principali titoli del lusso, coerentemente con quanto di solito succede nei momenti positivi per il mercato, ha messo a segno rendimenti ben al di sopra degli indici generali dei mercati cui appartengono
Businessman pushing on a touch screen interface

L’ultima settimana per i titoli del lusso è risultata decisamente positiva, con alcune notevoli eccezioni che appaiono sintomatiche dei ragionamenti che abbiamo visto nelle settimane precedenti. La maggior parte dei principali titoli del lusso, coerentemente con quanto di solito succede nei momenti positivi per il mercato, ha messo a segno rendimenti ben al di sopra degli indici generali dei mercati cui appartengono.

Al solito a mostrare performance particolarmente brillanti sono stati quei titoli che godono della fiducia degli investitori: i colossi francesi, i più brillanti protagonisti americani, sull’onda di una rinnovata fiducia nell’ambito del comparto dei consumi discrezionali, e i più solidi nomi italiani.

È evidente però che una maggiore selettività sta emergendo e che spazi per l’arrivo di notizie negative non ce ne sono. Sintomatico appare il caso delle due azioni che hanno visto l’andamento peggiore in borsa nell’ultima settimana: Brunello Cucinelli e Prada. Entrambi di recente, specificatamente il 15 marzo e il 18, hanno subito cali superiori al 10% in una sessione, l’equivalente di quello di un’intera correzione.

In ambedue i casi sono stati risultati deludenti, o quanto meno al di sotto delle attese degli analisti, a indurre gli investitori a vendite così forti. Nel caso di Brunello Cucinelli, i conti definitivi per il 2018 hanno comunque visto un fatturato in crescita per oltre il 10%, ma profitti e guidance per il 2019 non sono risultati soddisfacenti. Prada ha invece riportato un andamento piatto delle vendite nella seconda metà del 2018, dopo un aumento pari a +17% nei primi sei mesi.

Non sorprendentemente è stata rimarcata la fase difficile dell’economia cinese, anche se comunque il consensus si attendeva dati migliori, specialmente per quanto riguarda Ebitda ed Ebit.

In pratica all’interno del settore del lusso sta emergendo sempre più chiara una non insignificante dispersione dei rendimenti, fra chi è in grado di navigare nel rallentamento economico in atto, magari guadagnando quote di mercato, e chi invece si trova particolarmente esposto al ciclo. I mercati complessivamente appaiono destinati a diventare sempre più selettivi.

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