Una settimana di negatività generale

La settimana scorsa è stata decisamente negativa per le azioni del comparto del lusso. Il nuovo round della saga fra Stati Uniti e Cina ha portato a un’apertura disastrosa lunedì con un parziale recupero nel corso della settimana. Il Dow Jones ha chiuso per la quinta settimana di fila con una perdita, qualcosa che non succedeva dal 2011

La settimana scorsa è stata decisamente negativa per le azioni del comparto del lusso. Il nuovo round della saga fra Stati Uniti e Cina ha portato a un’apertura disastrosa lunedì con un parziale recupero nel corso della settimana. Il Dow Jones ha chiuso per la quinta settimana di fila con una perdita, qualcosa che non succedeva dal 2011.

Specialmente in Europa i dati sarebbero stati ancora peggiori se non fosse stato per i guadagni di venerdì 24 maggio. Le perdite in generale sui mercati non sono state enormi, ma si sono concentrate soprattutto su quegli asset con caratteristiche growth o cicliche.

Di conseguenza non sorprende che le aziende che offrono beni e servizi di lusso si siano trovate in una situazione pessima. In particolar modo fa impressione il fatto che il calo sia stato generalizzato lungo tutto il nostro paniere. Infatti, come si può osservare, solo due su 20 azioni hanno visto un guadagno settimanale.

Inoltre se analizziamo l’andamento dall’inizio dell’anno, si nota che solo 11 titoli hanno visto un price return cumulato a doppia cifra, mentre solo 10 stanno offrendo un rendimento superiore al proprio benchmark di riferimento.

Ovviamente all’interno di un gruppo piuttosto variegato come il nostro vi sono diversi elementi idiosincratici alla base della dispersione dei rendimenti. È però evidente che nel complesso allo stato attuale gli investitori stanno pesantemente ruotando al di fuori del comparto. È interessante infatti notare che l’azione Richemont, per il solo fatto che non sta perdendo particolare terreno, è risalita fortemente nella classifica delle performance.

Per il futuro è difficile al momento fare previsioni: se si arrivasse a una soluzione accettabile, anche temporanea, ai problemi attuali, il movimento attuale verrebbe con ogni probabilità ricordato come una modesta correzione che ha fornito l’occasione per incrementare le posizioni a prezzi più  convenienti. Altrimenti il rischio concreto è che si stia assistendo alla formazione di un nuovo bear market.

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