Innovazione e Tradizione: la Strategia di Superstudio Events

Superstudio, un nome che a Milano per anni ha significato design, fotografia, spazi espositivi, più recentemente, spazi eventi che vanno moltiplicandosi.
Borioli superstudiopiu

Intervista a Tommaso Borioli, CEO di Superstudio Events società di eventi operante all’interno di Superstudio Group

Superstudio, un nome che a Milano per anni ha significato design, fotografia, spazi espositivi, più recentemente, spazi eventi che vanno moltiplicandosi.

Nel 1983 nasce Superstudio 13, cittadella di studi fotografici per la moda e la pubblicità, dalla quale sono passati in 37 anni di attività i più grandi fotografi del mondo, da Irving Penn ad Helmut Newton, da Richard Avedon a Paolo Roversi, da Oliviero Toscani a Giovanni Gastel…per tutti loro – e anche per i meno conosciuti – Superstudio 13 ha rappresentato e rappresenta la “casa”, il posto dove sai come lavorerai, sai che i problemi si risolvono e che tutti sono lì per farti fare un buon lavoro. Un luogo di creatività che in tutti questi anni ha avuto pochissimi momenti di crisi…per fortuna. Poi è nato Superstudio Più, 20 anni fa, e da allora abbiamo portato la stessa etica ed esperienza anche nel mondo degli eventi, creando la più grande location privata per eventi a Milano, dove poter ospitare piccole, grandi, grandissime manifestazioni con la massima attenzione alla qualità. Ai due poli, si aggiunge quest’anno Superstudio MAXI, una location nuovissima, all’avanguardia in molti aspetti – dal progetto alla sostenibilità, all’energia, ai volumi, alle strutture tecniche e tanto altro – che regalerà alla città uno spazio versatile, comodo, aperto e trasversale come ancora non se ne sono visti.

Borioli superstudiopiu

In che modo il gruppo ha affrontato il blocco delle attività tradizionali dovuto alla pandemia?

Il primo momento è stato di attesa, direi incredula. Non pensavamo che la situazione potesse continuare così a lungo. Ma già ad aprile abbiamo capito che non potevamo stare immobili. Così, nella nostra sala più grande abbiamo creato un set virtuale per eventi online che potesse essere adeguato anche alle restrizioni più rigide – con uno schermo Led lungo 18 metri e alto circa 6, con una regia completa per lo streaming forte della nostra banda a 1000 mega. Siamo stati i primi ad investire nel campo degli eventi virtuali e ibridi e ha funzionato per i clienti più coraggiosi.

Come credi che cambieranno gli eventi in questo 2021?

Non è una previsione facile; sicuramente aver sdoganato l’uso di gruppo delle varie piattaforme tipo Zoom e Google Meet ha avvicinato al digitale un po’ tutte le generazioni facendo capire che si può partecipare con profitto a un dibattito, un concerto, uno speech ascoltati da casa, senza i costi per spostamenti vari. E quindi credo che non potremo fare a meno, almeno per quest’anno, di utilizzare le piattaforme di streaming in modo importante. Ma noi siamo animali socievoli che vivono in gruppo: restare separati così a lungo non ci fa per niente bene. Per il 2021 abbiamo molte opzioni di eventi ibridi, che sono molto diversi da quelli in presenza per qualità e problematiche, tantissime riprese video per il mondo della moda, molti cataloghi, sfilate virtuali, poi meeting e speech di ospiti importanti. E intanto, si riaffacciano all’orizzonte i progetti di eventi in presenza con il massimo della sicurezza possibile: staremo a vedere come finirà.

Quali novità avete introdotto e quali sono i nuovi progetti in cantiere?

Come dicevo, la novità è nell’uso della tecnologia web, che ci ha portato a realizzare uno studio fisso con grandi schermi LED alle pareti per un effetto immersivo, unito a molte migliorie volte ad una maggiore sostenibilità degli spazi, tema ormai primario in tutte le aziende. Abbiamo avviato uno stretto protocollo sanitario anti-Covid che garantisce un livello di sanificazione degli spazi e attenzione alle procedure davvero importante per mettere in sicurezza qualsiasi evento ospitato. I nuovi progetti sono concentrati nel nuovo spazio che abbiamo acquisito, Superstudio MAXI, 7.200 mq ad ambiente unico dietro Romolo, già da tempo in fase di recupero, dove abbiamo profuso l’esperienza di 20 anni nel mondo degli eventi. Lo spazio sarà terminato a fine gennaio, pronto ad ospitare eventi commerciali e fieristici ma anche culturali e sociali.

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Cosa significa per Tommaso lavorare nella impresa di famiglia? ​

Sono cresciuto dentro il Superstudio, ne conosco ogni angolo, ogni mattone, ogni bullone. Fin da piccolo, immaginavo un futuro di espansione e crescita. Non è stata una imposizione della famiglia, ma subito dopo la laurea – e avendo fatto gavetta come stagista/aiutante tuttofare nei mesi estivi quando ancora ero al liceo – ho proposto di prendere in mano in modo autonomo la gestione dell’area eventi che aveva bisogno di una spinta. Ci ho messo tutto me stesso, tutti i miei obiettivi e molti sogni e la società – inizialmente con un team operativo di tre persone, ora composta da una quindicina di figure professionali competenti – in cinque anni ha superato di gran lunga le mie più rosee previsioni. Ho un confronto costruttivo con la famiglia, che mantiene la proprietà degli immobili e altri asset, e sono stato invitato ad entrare nel board di Superstudio Group per portare rinnovamento.

Cosa significa questo?

La difficoltà di relazionarsi non come parente ma come professionista, cosa che richiede il doppio (anche il triplo) di impegno e capacità di mediazione. Ma sono felice che il sogno dei miei zii (fondatori di Superstudio n.d.r.) si mantenga, prosegua e si sviluppi con la loro benedizione.

intervista realizzata da Maria Mele 

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