Dopo la passerella arcobaleno dello scorso anno e l’omaggio a Michael Jackson sei mesi fa, Virgil Abloh gioca la carta della leggerezza per la sua terza prova da direttore creativo di Louis Vuitton, disegnando una collezione poetica e a tratti naïf.
Così in piazza Dauphine su Pont Neuf, lo stilista-architetto-musicista fa sfilare camicie oversize lunghe come tuniche o a fiori, portate sotto abiti rosa acceso, sahariane dalle forme morbide come i completi pastello.
Negli anni saturati dalle immagini e dai dati digitali
spiega Abloh
tornare a soffermarsi sul profumo di una rosa permette di de-programmare la mente e di creare un nuovo spazio per la libertà di pensiero
I fiori, infatti, sono i veri protagonisti della collezione: quelli veri si indossano come collane, mentre ricamati o stampati decorano camicie, trench e pantaloni cargo o bermuda larghi. Senza dimenticare zaini, borse e altri accessori di ogni forma e dimensione con il monogramma LV stampato o in rilievo.[:]