Il lusso senza tempo di un’avventura esotica

Quella di Catwalk Exotique è un’avventura che ha inizio negli spazi sconfinati dell’Australia, dove la natura, ancora parte integrante della vita di chi vi abita, è il punto fermo per ogni ispirazione.

Così, nella spasmodica ricerca di creare qualcosa di unico che rispondesse ai criteri di unicità e qualità superiore, Martin Georges, direttore creativo della maison, unisce la passione del bello di matrice europea con l’ambizione di dar vita a qualcosa che vada oltre il semplice trend del momento. Lusso autentico per intendersi. Ed è nella terra dei canguri che identifica la materia prima per mettere a punto borse e accessori di straordinaria eleganza: la sua scelta – avrebbe potuto essere altrimenti? – cade sul coccodrillo, indiscusso re della pelletteria.

Un tema sensibile quest’ultimo per il quale Catwalk Exotique non vuole tradire il rispetto per il territorio dove affonda le proprie radici, accertandosi di dare un contributo a quello stesso ambiente che gli permette di raccogliere le pelli migliori. Come? Per ogni tre esemplari, allevati in ben 400 metri quadrati di spazio, solo uno viene tenuto al fine di garantire la sopravvivenza della specie, scrivendo a chiare lettere la parola sostenibilità nei must del proprio business. La vastità della riserva assicura ai coccodrilli l’assenza di problemi territoriali, fonte di lotte e di conseguenza di segni ben visibili sulla pelle che ne sminuirebbero fra l’altro la ricercatezza. Il dictat dell’eccellenza prosegue anche nella fase della conciatura e quindi della verniciatura dove l’avanguardia dei prodotti odierni viene sapientemente combinata con le tecniche tradizionali di una volta, scandite dai tempi di lavorazione e dall’abilità artigianale tramandata di generazione in generazione che affonda le radici del saper fare nei mastri sellai inglesi poi migrati in Australia. Se c’è un ingrediente segreto nel cocktail di Catwalk Exotique, altri non può essere che la passione di tutti coloro che prendono parte al processo di lavorazione, dagli allevatori agli stilisti agli artigiani: un processo che ha richiesto due anni per essere messo a punto e che non ha tardato ad essere apprezzato da clienti privati di tutto il mondo che si sono sbizzarriti nelle richieste di personalizzazione.

Ora inizia un altro viaggio, quello della distribuzione: Giappone, Russia e Cina, in prima fila per quanto riguarda i consumi di lusso, stanno facendo la parte del leone nelle priorità dell’espansione. Interessante anche la piazza di New York che ha riservato buona accoglienza alle borse australiane. Ma il vero banco di prova per entrare di diritto nell’Olimpo del lusso sarà l’Europa, un mercato difficile e maturo, tuttavia pur sempre in grado di conferire la consapevolezza di aver raggiunto l’eccellenza. Francia e Italia, veri punti di riferimento, non sono insensibili a qualità, sostenibilità e stile senza tempo. Attenderemo il loro verdetto.

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