È ormai un dato accertato: la rivoluzione eco-compatibile è iniziata ed i settori trainanti sono principalmente due, moda e design.
I maggiori brand luxury di questi settori hanno scelto di perseguire una nuova via di comunicazione in cui i nuovi valori sono rispetto per l’ambiente, produzioni eco sostenibili e ricerca di soluzioni sempre nuove.
Una delle più importanti fasi del processo produttivo per le quali moda, lusso e design stanno cercando di trovare alternative green è quella dell’approvvigionamento: la ricerca di materiali innovativi ed alternativi a quelli tradizionalmente utilizzati è sempre più attiva.
Marchi come Adidas o il gruppo Kering, Lululemon e Stella McCartney hanno dato fiducia a Mylo, la pelle ricavata dai funghi, progetto della società di biotecnologia statunitense Bolt Threads.
Fatta di micelio, la parte sotterranea che costituisce la radice dei funghi, Mylo nulla toglie alla consistenza, morbidezza e malleabilità della pelle di origine animale.
Progettabile in qualsiasi colore, finitura o goffratura, Mylo non è di certo passato inosservato agli occhi delle grandi aziende di moda sensibili al tema ambientale: in una partnership che non conosce rivalità, Adidas, il gruppo Kering, Lululemon e Stella McCartney hanno siglato la nascita di un consorzio con Bolt Threads per portare in passerella una serie di prodotti realizzati in Mylo nel 2021.
La nuova frontiera della “pelle vegana” unisce ricerca, sviluppo, innovazione, rispetto per l’ambiente ma anche soddisfacimento totale dei rigidissimi requisiti che ogni tipo di materiale scelto ed utilizzato dalle grandi case di moda pretendono per poterlo utilizzare nelle loro raffinate creazioni.
Già a partire dal 2021 le grandi sfilate porteranno Mylo, il cuoio non cuoio derivato dai funghi, in passerella.
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