Alessandro Michele ci ha abituato a sfilate dalle scenografie teatrali, ai confini con il mondo dell’arte e della provocazione. Demiurgo di un nuovo linguaggio della moda, allineato all’esprit du temps che richiama vari trend come la gender fluidity, il direttore creativo di Gucci, stagione dopo stagione, ha snocciolato collezioni in cui il massimalismo flirta con il citazionismo e la cultura pop.
La collezione Spring Summer 2020 della maison si apre in un’ambientazione clinica e asettica, con luci intense, sedute in plexiglass e una passerella verde acqua che ha le sembianze di un tapis roulant d’aeroporto. Tutto suggerisce, anche questa volta, che il fashion show ideato da Michele intende lanciare un messaggio provocatorio, polemico che trae spunto dalla “microfisica dei poteri” di Paul-Michel Foucault.
La moda ha una funzione ben precisa: è un importante player nell’anticipazione del cambiamento socio-culturale, enfatizza le forme di diversità dando, perché no, la possibilità di creare una propria identità estetica.
È uno strumento di resistenza al potere e all’omologazione: un messaggio veicolato attraverso un via vai di modelle scalze trasportate dalla passerella-nastro, che indossano divise, abiti da lavoro e indumenti di costrizione, tra cui la camicia di forza. Sessanta outfit in una gradazione di nuance bianche, panna e beige, allegorie di capi d’abbigliamento imposti dalla società che non ammette rappresentazioni di personalità.
La diversità va celebrata a dispetto dei diktat e quella liberta d’espressione minata può essere ritrovata proprio nella moda, esasperandola in una sorta di orgasmo. Tanto che Michele ha impresso sulle borse Gucci Orgasm.
Le luci spente suggeriscono la fine della prima fase della sfilata con i capi di scena (non inclusi nella collezione in vendita) e con sé la parte di ribellione, il setting cambia aspetto e le modelle non sono più persone immobili che si fanno trascinare dal nastro, ma camminano velocemente.
L’ispirazione della linea Primavera Estate 2020 va rintracciata nel vintage e negli echi Seventies, epoca dei fasti della maison, e negli anni Novanta di Gucci caratterizzati dalla creatività di Tom Ford.
Vera novità della Spring Summer 2020 è il twist sensuale che ha voluto dare Alessandro Michele alla collezione. Spazio a lustrini e paillettes in abiti lunghi, modelli sottoveste, body abbinati a guanti lunghi in pelle; non mancano poi i pantaloni a gamba svasata, soprabiti e pezzi gender fluid.
Il nero ha un ruolo predominante, accompagnato da una palette di blu e le sue declinazioni, di nuance ispirate alle tonalità della terra e accenni metal. Le stampe all over hanno poi lasciato il posto a color blocking.
Ha catturato l’attenzione un accessorio destinato a diventare l’it piece della stagione estiva: un paio di occhiali con maxi catena.
Alessandro Michele ha scritto una nuova pagina della storia di Gucci, un brand sempre più in cima nell’Olimpo della moda.[:]
