Pierre Charpin alla libreria Sozzani per la Design Week

In occasione della Design Week, la libreria Sozzani ospita una selezione di ceramiche di Pierre Charpin progettata per il marchio giapponese 1616/Arita Japan.

La città di Arita, nel sud del Giappone, ruota attorno alla produzione di porcellane sin dal XVII secolo, precisamente dall’anno 1616, quando secondo la leggenda un vasaio coreano vi scoprì un giacimento di caolino. Ad Arita si compie l’intero ciclo della ceramica, dalla produzione di materie prime agli oggetti finiti con ogni tipo di oggetto, dal più comune al più incredibilmente sofisticato.

Riflettendo sulla relazione tra forma e decoro, Charpin ha progettato insieme questi due aspetti delle sue creazioni. Anziché progettare prima la forma e successivamente la decorazione, come solitamente avviene, ha rivolto una particolare attenzione ai bordi: ha così scelto un semplice dettaglio, un piccolo “rigonfiamento” lungo il bordo dell’oggetto, da cui nasce il motivo dell’ombreggiatura graduale. Ci sono voluti due anni di sviluppo prima che la collezione fosse realizzata.

Scrive Pierre Charpin:

Che sia un piatto, un vassoio o una ciotola, e al di là delle specifiche funzionali di ciascuno, una delle domande inevitabili che nascono durante il processo di progettazione è quella sul limite del contenitore e quindi sul bordo – è il bordo che definisce dove inizia e finisce il contenitore, e quindi definisce l’oggetto stesso

Parallelamente alla collezione Arita 1616, Charpin ha progettato una serie di sei grandi piatti, la cui decorazione dipinta a mano – una variazione su un disegno di “arabeschi” – è stata posta al centro dell’oggetto. Gli artigiani giapponesi che dipingevano le decorazioni sono riusciti a riprodurre il disegno originale, come se, a 10.000 km di distanza, le loro mani fossero divenute quasi delle estensioni della mano di Charpin.

Pierre Charpin Designer e artista visivo nato a Saint-Mandé nel 1962, Charpin si è diplomato all’École des Beaux-Arts de Bourges. Dagli Anni ’90 si occupa di oggetti e mobili e ha collaborato con marchi internazionali come Alessi, Arita 16/16, Ceramiche Piemme, Design Gallery Milano, Hay, Hermès, Japan Creative, Ligne Roset, Manufacture Nationale de Sèvres, Post Design, Taiyou & co, The Wrong Shop, Tectona, Venini, Zanotta. Dal 2005 lavora in esclusiva con la Galerie Kreo a Parigi.

Nel 2012 è stato selezionato dall’Institut Français du Japon come artista residente nell’ambito del programma Villa Kujoyama a Kyoto. Come scenografo, ha progettato l’allestimento della mostra “Oh Couleurs!” Al Musée des Arts décoratifs et du Design de Bordeaux (2007); la mostra “mobiboom” al Muséedes Arts Décoratifs (2010) e la terza versione del Design Museum, “Quali cose siamo” per la Triennale Museum (2010).

Le opere di Charpin fanno parte di numerose istituzioni culturali e musei come la Fondations National d’Art Contemporain, il Centre Pompidou e il Muséedes Arts Décoratifs a Parigi.

Nel 2017 è stato designato Creatore dell’anno a Maison &Objet di Parigi.[:]

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