Il Ravenna Festival, sarà la prima manifestazione musicale a rimettersi in moto il prossimo 21 giugno con una grande partenza nella Rocca Brancaleone di Ravenna e vedrà sul podio il Maestro Riccardo Muti che dirigerà l’orchestra giovanile Cherubini.
Il Ravenna Festival al trentunesimo anno di storia non si è fermato ed è riuscito a rimettersi in moto nell’Italia del Covid.
Abbiamo lavorato a stretto contatto con il nostro medico aziendale e l’architetto addetto alla sicurezza ispirandoci alla prassi delle aziende, alla vicina Ferrari
ha spiegato il sovrintendente Antonio De Rosa che prosegue il lavoro di Cristina Muti (moglie del direttore), l’anima della manifestazione ed ora presidente onorario.
Il Festival propone appuntamenti quotidiani fino al 30 luglio tra Ravenna, Cervia e Lugo. Non mancano nomi stellari, oltre a Muti quello direttore russo Valery Gergiev, i pianisti Beatrice Rana e Stefano Bollani, Iván Fischer, Giovanni Sollima, Vinicio Capossela, Paolo Fresu, ma il cuore pulsa nell’intelligenza dei programmi: ortodossi e anche trasversali, con incursioni nella danza, teatro (Sergio Castellitto, Isabella Ferrari). E poi scienza, con l’intervento di Ilaria Capua, e architettura con Stefano Boeri.
Il cartellone di partenza è stato completamente riformulato e con esso il budget passando dai 10 milioni preventivati inizialmente ai 6 attuali. Incidono la contrazione del supporto dei privati, tutti confermati – Eni in testa – ma alcuni in forma più attenuata. Anche il botteghino, che si attestava intorno a 1.200.000 di euro, sarà più scarno poiché al massimo si potranno vendere biglietti per 300 spettatori al giorno rispettando il distanziamento. Biglietti che talvolta hanno un costo poco più che simbolico per andare incontro al pubblico in questo momento di crisi.[:]