Second hand: la nuova frontiera del lusso sostenibile

Vendere i propri capi o accessori di lusso per acquistarne altri è diventata la vera nuova tendenza del lusso sostenibile
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Uno dei dati più interessanti del Circular Fashion Report 2020 è la misurazione del potenziale mercato della moda green.

Le cifre sono da capogiro: ben 5 mila miliardi di dollari; il 67% in più rispetto al sistema attuale.

Traducendo i numeri insomma, risulta ormai chiaro che i consumatori che non rinunciano al lusso, sono disposti a spendere a patto che i prodotti prescelti siano ecosostenibili.

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I dati del settore:

L’ambiente è stato per decenni vittima degli scellerati metodi di produzione dell’industria del fashion luxury.

Secondo la rivista Nature Reviews Earth, ogni anno sono oltre 92 milioni le tonnellate di rifiuti tessili.

Non solo: la lavorazione dei tessuti è responsabile del 20% dell’inquinamento idrico industriale e oltre il 30% delle microplastiche negli oceani derivano dai lavaggi di fibre sintetiche.

Boston Consulting Group e Vestiaire Collective hanno sondato la volontà dei consumatori: i trend emersi sono principalmente due.

Oltre la metà del campione intervistato ha dichiarato di interessarsi maggiormente a brand con obiettivi green mentre il 31% dichiara di orientarsi verso la scelta della second hand.

Vendere i propri capi o accessori di lusso per acquistarne altri è diventata la vera nuova tendenza del lusso sostenibile.

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Il lusso di seconda mano

I principali sostenitori di questa nuova tendenza sono i rappresentanti della Generazione Z.

I nati tra il 1995 ed il 2010 infatti, per oltre il 90%, acquista oggetti di seconda mano anche per ragioni di sostenibilità e riduzione delle emissioni inquinanti.

In Italia il lusso second hand segue il trend di crescita internazionale: secondo il portale Subito infatti, le ricerche nella categoria accessori e abiti ammontano ad oltre 23 milioni; +19% rispetto all’anno precedente.

A far emergere la voglia di lusso sostenibile sono le parole più ricercate sul portale: al primo posto si attesta Rolex, al secondo “orologi”. Medaglia di bronzo per la maison Gucci e al quarto posto tra gli oggetti del desiderio second hand delle fashion victims ecco arrivare Louis Vuitton.

Il risparmio ottenuto nella scelta di oggetti di lusso di seconda mano non è solo economico.

L’Istituto Svedese di Ricerca Ambientale ha dichiarato che questo nuovo modo di approcciare l’acquisto dei beni di lusso ha portato ad un risparmio complessivo di 10 tonnellate di CO2.

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