La medicina rigenerativa e il servizio di conservazione di cellule staminali da cordone ombelicale

Le cellule staminali da cordone ombelicale sono state scoperte a metà anni ’70 ed il primo utilizzo è avvenuto nel 1988. Trentuno anni di storia e oltre 30 mila trapianti. Incontriamo la dott.ssa Luana Piroli, da 12 anni Direttore Generale di una biobanca accreditata FACTNetcord.
Luana Piroli Inscientiafides

Le cellule staminali da cordone ombelicale sono state scoperte a metà anni ’70 ed il primo utilizzo è avvenuto nel 1988. Trentuno anni di storia e oltre 30 mila trapianti.

Incontriamo la dott.ssa Luana Piroli, da 12 anni Direttore Generale di una biobanca accreditata FACTNetcord.

Luana, sentiamo sempre più spesso parlare di medicina rigenerativa e della relazione che questa “medicina personalizzata” ha con le cellule staminali.

Inscientiafides

Quali sono state le evoluzioni in questi anni dal punto di vista terapeutico e quali sono gli elementi necessari per garantire la conservazione a lungo termine?

Io li definisco 30 anni di “stupore puro”, la scoperta delle cellule staminali ci ha consentito di leggere il nostro organismo dalla sua matrice originale e quindi scoprire meccanismi rigenerativi molto importanti che hanno portato oggi alla medicina rigenerativa.

A questo si aggiunge lo sviluppo della diagnosi genetica, che ha consentivo di definire diagnosi precise e impostare terapie mirate che vengono definite medicina personalizzata.

Cosa significa medicina personalizzata?

La medicina personalizzata è l’impostazione di un piano terapeutico “fatto su misura”. Avviene attraverso l’indagine genomica precisa.

L’instabilità genomica ovvero la rottura della doppia elica del DNA è una caratteristica che contraddistingue diversi tumori.

Le mutazioni genetiche, che ci accompagnano nel nostro percorso evolutivo e determinano la modifica del genotipo e fenotipo in base alle sue caratteristiche e alla interazione con l’ambiente, possono essere favorevoli, sfavorevoli ed in alcuni casi anche letali.

C’è chi sostiene addirittura che rappresentino la determinazione della selezione naturale dell’individuo. L’indagine di questi fenomeni – instabilità genomica e mutazioni genetiche – ci consente di definire diagnosi certe e quindi impostare terapie mirate.

stem cell InScientiafides

Si inserisce quindi in questo quadro l’importanza della conservazione delle cellule staminali cordonali?

Si, attraverso la conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale noi conserviamo anche il DNA primitivo, cioè puro, e questo è importantissimo per effettuare una analisi comparativa fra il DNA raccolto alla nascita e quello che si “sovrascrive” attraverso le mutazioni genetiche durante la vita. Ciò consente di individuare cosa è successo e quale è stata la causa scatenante della forma morbosa che ha colpito l’organismo.

Questo ritengo che sia lo “stupore” più significativo a cui assisto ogni giorno nel mondo in cui opero.

Troppo spesso si parla di forma tumorale “indifferenziata”, ovvero con sede primaria sconosciuta, questo comporta l’impostazione di una terapia standard con la variabile conseguenza che non sia quella idonea, mentre attraverso la diagnosi genetica si riesce a scoprire la sede primaria e quindi ad impostare una terapia personalizzata.

E la medicina rigenerativa come si integra nella conservazione delle cellule staminali da cordone ombelicale?

Il tessuto cordonale è ricco di cellule staminali mesenchimali, attraverso la Fondazione InScientiaFides di cui sono stata Presidente, abbiamo validato una procedura scientifica di raccolta (pubblicata sulla rivista scientifica Transfusion), processo, estrazione ed analisi della potency di MSCs derivate da Wharton’s jelly contenuta nel tessuto cordonale.

I loro ambiti applicativi sono la medicina rigenerativa con un utilizzo specifico in ambito muscolo-scheletrico.

La capacità multidifferenziativa delle mesenchimali da tessuto di cordone ombelicale si presta a possibili e future applicazioni cliniche in vari ambiti della medicina, dalla chirurgia plastica e ricostruttiva, all’ortopedia, cardiologia, neurologia, mentre, allo stato delle attuali conoscenze scientifiche, tale capacità può essere eventualmente utilizzata solo all’interno di programmi sperimentali autorizzati.

E’ la terapia del presente e del futuro.

Ma i genitori che vogliono affidare il loro campione di cordone ombelicale ad una biobanca per garantirsi una assicurazione biologica per il futuro cosa devono valutare per scegliere?

Esistono dei requisiti essenziali che la biobanca, sia pubblica che privata, deve possedere per poter garantire il mantenimento del campione a lungo termine e quindi rendere sicuri i genitori nella loro scelta.

Il requisito essenziale per eccellenza è l’accreditamento FACTNetcord, è uno standard scientifico internazionale, recepito anche a livello normativo, che accredita la biobanca validando tutti i passaggi dal momento della raccolta del campione in ospedale sino al momento del rilascio in caso di necessità.

La validazione passa anche attraverso il controllo della società con lo scopo di verificare che sia in grado di sostenere la conservazione a lungo termine.

I professionisti che operano presso la biobanca devono essere specializzati e deve essere presente un Direttore Medico immunoematologo.

Le biobanche accreditate FACTNetCord, vengono definite biobanche sicure e sono integrate nel netcord mondiale dei centri trapianti.

Quando viene programmato un utilizzo di cellule staminali, l’unità di sangue cordonale viene scelta sulla base dell’accreditamento agli standard FACTNetCord, al fine di garantire al paziente la massima qualità del prodotto cellulare infuso disponibile al momento.
Gli standard FACT rappresentano, per i centri trapianti di tutto il mondo, una garanzia di qualità clinica e di laboratorio. Ciò vale per tutte le fasi di conservazione dell’unità di sangue cordonale e del rilascio.

InScientiaFides possiede questo requisito?

InScientiaFides è accreditata FACTNetcord dalla sua costituzione, la nostra missione è garantire ai genitori che affidano a noi il loro patrimonio biologico una riconsegna sicura.

A questo proposito a Marzo abbiamo riconsegnato il campione ad un bimbo di 8 anni che ha conservato presso la nostra biobanca le sue cellule staminali, per consentire di determinare la diagnosi di una forma morbosa di cui è stato colpito, è stato estremamente emozionante e ha confermato quanto sia importante il lavoro del nostro team.

Gestire una biobanca nel rispetto dei requisiti essenziali, dei livelli di accreditamento richiesti, è meravigliosamente impegnativo.[:]

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