Sugar diventa Palazzo della moda: pret-a-porter fra affreschi e mosaici

excellence magazine sugar palazzo della moda

Ancora una anteprima per Sugar, uno dei dieci negozi di abbigliamento più eleganti d’Italia secondo le classifiche dei giornali specializzati. Ormai più che una sfilata di vetrine è un vero e proprio palazzo della moda, un atelier che farebbe il suo figurone in via Montenapoleone o in un’altra delle grandi vie del pret-a-porter di lusso.

Beppe Angiolini, è riuscito a portare fino in fondo il suo mega-progetto di commerciante, stilista (disegna linee per Scervino) e influencer fra i più quotati nel mondo dorato della moda: trasformare Palazzo Lambardi, antica dimora patrizia di Arezzo sito davanti alle vecchie vetrine di Sugar, in un tempio dell’eleganza, maschile e femminile a tutto tondo, con relais di lusso all’ultimo piano. L’apertura, in coincidenza con l’Antiquaria, anche se l’inaugurazione ufficiale è fissata per il 13 settembre.

excellence magazine sugar palazzo della modaL’ingresso di Sugar è quello dello storico Palazzo Lambardi, la cui galleria sfocia in un atrio all’aperto, cui si accede anche dalle vetrine laterali che si aprono a fianco del portone principale. Da un lato, a sinistra, l’abbigliamento femminile, dall’altro a destra, quello maschile. Non solo al piano terra ma anche al primo, che è poi quello nobile con i saloni principali. «Li abbiamo lasciati com’erano – spiega Angiolini – mi piace il contrasto fra l’ipermoderno dell’allestimento e le antiche mura». Molte delle quali, per inciso, sono affrescate o comunque decorate. In un angolo è rimasto un camino di stile vasariano, dall’altro, chiuso da uno sportello che lo protegge, un piccolo affresco (una Madonna) di Spinello, uno dei grandi pittori della scuola aretina. Senza dimenticare il pezzo forte al piano terra, ossia il mosaico romano (apparteneva a una Domus imperiale) riscoperto nel 2007 durante i primi lavori di ristrutturazione. Lì verrà allestito una specie di salotto in cui i clienti potranno sostare. A fianco il bar, sul retro il giardino. «La mia idea – spiega Beppe – era di far vedere la solidità delle nostre radici aretine nell’epoca in cui l’on-line dà la cifra di un mondo globale».  All’ultimo piano il relais: 12 stanze con allestimento di livello, fra le quattro e le cinque stelle. Tutto nel segno dell’eleganza glamour.

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