Biennale Light Art Mantova 2020

Torna la Biennale Light Art di Mantova che, nell’edizione 2020 dal tema Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi, propone una vera e propria sfida tra la light art italiana e internazionale e gli edifici con cui si dovrà confrontare
biennale art light mantova

Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi

Torna la Biennale Light Art di Mantova che, nell’edizione 2020 dal tema Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi, propone una vera e propria sfida tra la light art italiana e internazionale e gli edifici con cui si dovrà confrontare, ossia la Casa di Andrea Mantegna e il Tempio di Leon Battista Alberti, due fra gli artisti e architetti più importanti e affermati del Quattro-Cinquecento italiano.

La Biennale Light Art di Mantova 2020 –  curata dal critico d’arte Vittorio Erlindo e realizzata con il sostegno di Eni, main partner dell’evento, vede la collaborazione di Gisella Gellini e Gaetano Corica per la parte dedicata alla black light.

L’esposizione che conta la presenza di 34 artisti, invitati a confrontarsi con il tema “Elogio della luce tra destrutturazione e ricostruzione degli spazi”, sarà inaugurata il 26 settembre alle ore 18.00 fino al 31 dicembre 2020.

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L’obiettivo della biennale è quello di stabilire un dialogo intenso e al contempo delicato tra le opere degli artisti e gli spazi interni ed esterni della Casa del Mantegna e del Tempio di San Sebastiano di Leon Battista Alberti che, per la loro vicinanza fisica, offrono una visione unitaria della strategia urbanistica, artistica e architettonica dei Gonzaga.

Edificati nella zona meridionale di Mantova in un’area adiacente all’isola del Te, quasi ai margini del tessuto urbano cittadino, sono oggi divenuti centrali nei percorsi turistici.

La città di Mantova si accenderà dunque di una nuova luce grazie alla Biennale Light Art che, per questa terza edizione 2020, sarà divisa in due sezioni: Ligh Art (opere luminose) e Black Light, (opere che si illuminano grazie alla luce di wood, sperimentate già nel 1949 da Lucio Fontana.

Nella sezione della Black Light sono presenti opere di Federica Marangoni, Mario Agrifoglio, Leonilde Carabba, Paolo Scirpa, Giulio De Mitri, Carlo Bernardini ai quali la Biennale vuole rendere omaggio quali esponenti storici di questa forma di arte. Inoltre, nella sezione dedicata alla Light Art sono stati coinvolti artisti di fama internazionale sia della prima che della seconda generazione, oltre ad artisti più giovani.

La Biennale quindi, coi suoi 34 artisti e le diverse sensibilità che questi rappresentano nel panorama italiano e internazionale, vuole offrire un ampio e articolato spaccato delle tecniche e delle poetiche utilizzate.

L’arte e la scienza da sempre si frequentano e si confrontano con le rispettive tecniche, attraverso la creatività, l’immaginazione, la visionarietà. L’unica pratica avversa alle arti e alle scienze è quella di copiare, e ciò spinge entrambe a riflettere e a pensare in maniera opposta rispetto al senso comune, e a cercare risposte alle domande radicali cui l’uomo non è riuscito ancora a dare risposta

afferma il curatore Vittorio Erlindo

Nella Biennale di Mantova, il nesso che unisce l’arte al progresso scientifico è evidente dal loro legame coi diversi materiali luminosi utilizzati dagli artisti che fanno affiorare un’intesa armonica capace di aprire a nuove prospettive non solo per l’arte ma anche per la scienza

Dopo i grandi spazi del Palazzo Ducale dell’edizione 2018, la Biennale si confronta con ambienti più misurati e pensati in proporzione aurea da Andrea Mantegna per la sua famiglia e per il proprio laboratorio artistico. Le luci di wood e le luci delle stesse opere sostituiranno interamente la luce naturale e artificiale della Casa ricostruendone una nuova spazialità.

Anteprima delle Biennale Light Art sarà il Virtual Tour realizzato dal Curatore insieme a suoi collaboratori e agli artisti, i quali hanno fornito interviste e opere per consentire, in tempo di Covid, a tutti gli appassionati d’arte la possibilità di vedersi da casa la Biennale. Il lancio internazionale del Virtual Tour è previsto per fine luglio.

Conclude Erlindo

Il Covid 19 ci ha spaventati, ma non ci ha vinti. Non sapendo, fino a quattro mesi fa, se la Biennale si sarebbe potuta fisicamente realizzare, abbiamo ricostruito in Cinema4D la Casa del Mantegna e il Tempio di san Sebastiano e nei loro ambienti abbiamo collocato le opere e le interviste degli artisti. Non è come vedere dal vivo la Biennale, ma è certamente una opportunità che la realtà virtuale oggi offre a quanti non la potranno visitare e vedere Mantova, uno tra i più belli e armoniosi capoluoghi italiani. Ma se potranno venire, la Biennale è aperta, e la città di Virgilio darà loro il benvenuto

Artisti della Biennale Light Art Mantova 2020

Mario Agrifoglio, Nino Alfieri, Peter Asmmann, Carlo Bernardini, Nicola Boccini, Leonilde Carabba, Davide Coltro, Guglielmo Paolo Conti, Giuliana Cuneaz, Davide Dall’Osso, Giulio De Mitri, Mario De Leo, Nicola Evangelisti, Elia Festa, Maria Cristiana Fioretti, Giovanna Fra, Silvia Guberti, Massimo Hachen, Margareta Hesse, Oky Izumi, Marco Lodola, Fardy Maes, Federica Marangoni, Vincenzo Marsiglia, Max Marra, Yari Miele, Mary Mutt, Pietro Pirelli, Francesca Romano, Sebastiano Romano, Giuseppe Rosini, Donatella Schillirò, Paolo Scirpa, Claudio Sek de Luca.

 26 settembre – 31 dicembre 2020

Casa di Andrea Mantegna

Esterni del Tempio di San Sebastiano di L. B. Alberti

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