Con Pura Forma. Daniele Bongiovanni alla Raffaella De Chirico Arte Contemporanea

Il concept della mostra è un’accurata selezione di dipinti legati al ciclo Aesthetica, oggi meglio riconosciuto come il ciclo dei cieli bianchi; ovvero un percorso che in questi anni ha permesso all’artista di perseguire, anche con nuove sperimentazioni cromatiche e stilistiche, uno studio sulla forma ”classica” del paesaggio, un’indagine che ha come costante l’esigenza di rendere rappresentato in forma onirica e a tratti imponderabile ciò che più può risultarci concreto e troppo previsto: lo spazio naturale

Il 30 gennaio inaugura alla Raffaella De Chirico Arte Contemporanea Con Pura Forma, personale di Daniele Bongiovanni, a cura di Francesco Poli.

Il concept della mostra è un’accurata selezione di dipinti legati al ciclo Aesthetica, oggi meglio riconosciuto come il ciclo dei cieli bianchi; ovvero un percorso che in questi anni ha permesso all’artista di perseguire, anche con nuove sperimentazioni cromatiche e stilistiche, uno studio sulla forma ”classica” del paesaggio, un’indagine che ha come costante l’esigenza di rendere rappresentato in forma onirica e a tratti imponderabile ciò che più può risultarci concreto e troppo previsto: lo spazio naturale.

Tra le tante opere inedite e quelle più o meno recenti, realizzate tra il 2015 e il 2017, in questa mostra sarà presente uno dei lavori di Bongiovanni esposto alla 57.ma Biennale d’Arte di Venezia, Natura con Deus, una composizione di trenta tavole di legno (15x15cm ognuna) in cui si ritrova una natura vissuta e pesata dall’uomo, ma esente da corpi artificiali ed estranei.

Lo storico dell’arte Marzia Ratti, presente con un testo a catalogo, definisce le opere presentate da Daniele Bongiovanni in questa mostra come un’evoluzione naturale della sua ipotesi pittorica che parte dalla figurazione, intesa e filtrata da sue esigenze di progressiva destrutturazione che in parte coincidono anche con i suoi interessi di studio, per approdare a un operare minimo che raggiunge la dimensione del silenzio e del mistero per vie di sola luce colorata.

I bianchi, la rarefazione, le atmosfere luminose, il trattamento nebbioso della materia racchiudono le riflessioni che con continuità Bongiovanni conduce sul senso della ricerca pittorica che, pur ricordando analoghi risultati di tanti autori contemporanei sui versanti della pittura analitica e del concettuale, attingono con sottigliezza alla tradizione storico-artistica, dando vita a un’astrazione che pare un frammento ripensato del ‘donatore in abisso’ di medievale memoria.[:]

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Prev
Antrax IT: T Tower si lascia ‘ispirare’ dall’energia del Living Coral
T Tower Living Coral

Antrax IT: T Tower si lascia ‘ispirare’ dall’energia del Living Coral

T Tower si lascia ‘ispirare’ dall’energia del Living Coral, il nuovo colore

Next
Ol Jogi, una lussuosa riserva privata in Kenia

Ol Jogi, una lussuosa riserva privata in Kenia

Porcellana di Hermès, cristallo Baccarat, uno chef francese, un'impressionante

You May Also Like
Share via
Send this to a friend