Tinte naturali, nessuna crudeltà o sperimentazione sugli animali e tanto gusto per una nuova moda più etica e sostenibile.
Secondo quanto riportato da Lyst e il Conscious Fashion Report del 2021, è stato registrato un aumento del +131% della richiesta di capi tinti con colori naturali. Un +38% delle ricerche di capi realizzati con tessuti a base di funghi (es Mylo) e un +178% di visualizzazioni della pagina “pelle vegana” nel sito.
I dati parlano chiaro: chi ama gli accessori e le scarpe di lusso non può più fare a meno di spendere in favore di una moda sostenibile e attenta all’ambiente.
I consumatori più attenti sono disponibili anche a spendere di più per un paio di scarpe vegan o cruelty free rispetto ad un sandalo in cuoio o dalla dubbia provenienza.
Più di tutto però c’è una tendenza che sembra stia dettando i nuovi criteri del mercato: quello delle scarpe vegan.
Scarpe vegan: cosa sono?
Nel mondo del fashion questo termine, sicuramente alla moda, ha dei limiti e delle regole d’uso ben precise.
Da maggio 2020 in Italia è vietato descrivere un oggetto con i termini pelle e cuoio se non ci si riferisce a materiali non derivati da spoglie animali.
In prima battura quindi è bene stare attenti agli slogan e alle descrizioni dei prodotti, per non incorrere in pubblicità ingannevoli.
In secondo luogo poi è bene leggere sempre l’etichetta della calzatura: qui si troveranno tutte le informazioni relative ai materiali di realizzazione di ogni parte della scarpa.
Un’accortezza importante di cui non dimenticarsi mai: la parola vegan non significa sempre e comunque rispettoso dell’ambiente.
Se è vero che questo termine indica una provenienza non animale, è altrettanto vero che il materiale con cui questa scarpa è stato realizzato potrebbe tranquillamente essere plastica non riciclata, quindi decisamente poco sostenibile.[:]