La settimana scorsa ha visto in generale un rallentamento della performance dei titoli del lusso, in linea con i mercati europei e americani che sono stati sostanzialmente stabili, anche se caratterizzati da un leggero aumento di volatilità.
In questo scenario si è manifestata una preferenza da parte degli investitori per quelle aziende in grado di fornire consistenti risultati e prospettive di crescita sufficientemente elevate da giustificare multipli sostenuti.
Emblematico a questo riguardo il caso di Moncler, che in settimana ha presentato i conti del 2018, che hanno evidenziato un aumento del fatturato del 19% e dei profitti del 33%, con una guidance eccellente per il 2019.
Un buon andamento è stato registrato anche dalle aziende del comparto auto di alta gamma, Tesla a parte, che però soffre di problemi specifici; è segno che comunque gli investitori permangono relativamente attenti e ben disposti verso la rotazione. Indubbiamente nei confronti di quest’ultimo segmento si era accumulato un bel po’ di pessimismo, che va via via dissipandosi man mano che i timori dell’imminenza di una nuova recessione diventano meno acuti.
Inoltre il settore auto è anche quello più direttamente esposto e correlato all’andamento della Cina. Le performance esplosive dell’azionario locale e il rinnovato ottimismo circa un accordo a livello commerciale con gli Usa sicuramente offrono un sostegno interessante.
Bene continuano ad andare anche i colossi francesi del lusso: queste autentiche Big 3 (Lvmh, Kering, Hermes) stanno godendo sia di vantaggi generali, sia specifici. Fra i primi va ricordata sicuramente la buona performance del mercato azionario francese in generale, superiore alla media europea, fra i secondi la posizione finanziaria, la qualità e la forza del portafoglio di brand di queste aziende, caratteristiche che in una fase come quella attuale sono particolarmente ricercate dagli investitori.
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