Monaco Superstar

Nel 1969 Heuer lanciava l’orologio “Monaco”, divenuto un’icona fra i segnatempo per il suo design e la sua tecnologia.

Ci sono prodotti che con la loro nascita hanno segnato un passaggio epocale per il settore, è questo il caso dell’orologio Monaco. L’azienda svizzera che lo ha creato, nata nel 1860, dal laboratorio di orologeria dell’allora ventenne Edouard Heuer, si è da sempre caratterizzata per la sua visione e il suo spirito pionieristico.
Il Monaco è un segnatempo veramente anticonvenzionale e il suo debutto, a fine anni Sessanta, ha introdotto due novità assolute, esclusive e d’avanguardia nel mondo dell’orologeria. La prima innovazione riguarda il design: la cassa quadrata impermeabile; la seconda il movimento: il primo cronografo automatico.


Appena presentato l’Heuer Monaco (all’epoca TAG non faceva parte del nome dell’azienda) scatenò pareri contrastanti, come spesso accade alle vere innovazioni; ogni aspetto del design dell’orologio appariva rivoluzionario: il quadrante blu metallizzato, le lancette rosse e azzurre, la cassa quadrata e la posizione della corona sul lato sinistro. “Volevamo creare un prodotto eccezionale e innovativo, all’avanguardia”, spiega Jack Heuer, Presidente Onorario TAG Heuer. “Quando vidi la cassa quadrata, capii immediatamente che si trattava di qual- cosa di speciale. Fino ad allora, le casse quadrate veni- vano utilizzate solo per gli orologi eleganti, perché non era possibile renderle impermeabili. Portammo avanti questo design ottenendone l’uso esclusivo per il crono- grafo da polso Monaco”.

Il design audace del Monaco lo ha reso immediatamente riconoscibile, perfetto per la sua tecnologia avanzata presentata contemporaneamente dalla manifattura svizzera: il Calibre 11, il primo movimento cronografico a carica automatica, risultato di una collaborazione tra i marchi di orologi Heuer, Breitling e Hamilton, così di- venne il primo movimento cronografico automatico al mondo.
Il nome derivò dalla convinzione dell’allora CEO, Jack Heuer, che le corse automobilistiche fossero il modo migliore per promuovere l’orologeria, ecco perché il Monaco deve il suo nome al celebre Gran Premio di Monaco di Formula 1, il più elegante appuntamento automobilistico internazionale.


Nel 1971, il Monaco condivide il successo del cult-movie “Le 24 ore di Le Mans” al polso di Steve McQueen, oggi è l’affascinante Patrick Dempsey a rivestire il ruolo di Ambassador del marchio.
Heuer divenne TAG Heuer nel 1985, negli anni il brand ha continuato a crescere nell’alta orologeria; il suo mo- dello Monaco, prodotto poi in altre versioni con nuove complicazioni, design e materiali continua ad essere uno degli orologi più iconici di tutti i tempi.[:]

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