Al numero 8 di Place Vendôme a Parigi, è andata in scena Anatomy of Couture, la sfilata dedicata al corpo umano, sia femminile che maschile, del direttore creativo Pierpaolo Piccioli, che ancora una volta porta alla ribalta la sua capacità di innovare la Couture di Valentino.
La Couture è immaginata su una varietà di donne, costruendo una collezione che passa attraverso una composita armonia di abiti, studiati attraverso un lungo processo. Piccioli non desidera raccontare la perfezione ma la diversità dei corpi e delle forme.
Anatomy of Couture
In Anatomy of Couture nulla è lasciato al caso, così sono molti i riferimenti che spaziano dalla Venere Willendorf a quella di Sandro Botticelli, fino ad immagini più contemporanee come le fotografie in bianco e nero creata dall’artista visivo Man Ray “le violon d’Ingres” ai ritratti di una giovane ed efebica Kate Moss.
Perfezione e Imperfezione
Nella perfezione e nell’imperfezione dei corpi si alternano linee curve e linee dritte, volumi esagerati e abiti effetto panneggio, e dove paillettes, piume, cut-out, trasparenze e drappeggi si adagiano per svelarci il segreto della vitalità, tradotta in abito.
Vestiti ricamati, look monocromo, tessuti fluttuanti e abiti strutturati si materializzano in un cast eterogeno senza età dove le tonalità neutre si mischiano a colori pastello e fluo.
Vengono ripresi molti elementi delle collezioni precedenti come la gonna ampia e strutturata, gli inserti delle piume e il mantello in organza.
Con questa collezione Pierpaolo Piccioli riafferma la vitalità della Haute Couture, come mezzo di un linguaggio che si rinnova ogni volta, regalando al corpo una forte carica estetica.[:]
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