Riflettori puntati su Tokyo con Valentino TKY: un evento con due momenti clou, la sfilata Pre Fall 2019 – la prima con uomo e donna insieme in pedana – e l’installazione esclusiva nello store di Ginza Six, realizzata da Pierpaolo Piccioli insieme a Sarah Andelman.
Un dialogo tra perfezione e imperfezione, permanenza e caducità, con un’impostazione very Valentino filtrata dal dialogo con la cultura giapponese
così Pierpaolo Piccioli racconta la collezione Pre Fall 2019, che ha portato sotto i riflettori 70 look femminili e 20 maschili, con un trionfo di plissettature, pizzi e ruche, fiocchi, ampi volumi e arricciature, all’insegna di uno spirito fortemente couture in cui si insinuava una vena street.

Il colore rosso pieno e intenso che caratterizza da sempre la maison si è associato al nero assoluto, al blu scuro, al rosa e al bianco lasciando anche uno spazio a motivi floreali e alle geometrie soprattutto nel caso degli outfit maschili con motivi ispirati ai graffiti o all’arte di Jackson Pollock.

Il direttore creativo Pierpaolo Piccioli ha dato una impronta fortemente esperienziale allo spazio utilizzato per la sfilata e, per farlo, si è fatto affiancare da Sarah Andelman, già direttore artistico dell’iconica boutique Colette di Parigi e ora impegnata nel progetto Just An Idea, piattaforma che riunisce talenti di varie discipline.
Basandosi sul concetto di Wakon Yosai, ossia l’unione tra spirito giapponese e sapere occidentale, Piccioli e Andelman hanno dato vita a un Koubou, «una Bottega dove sperimentare la qualità di forme e materiali da due diversi punti di vista, italiano e nipponico, riaprendo un’immaginaria via della seta e pensando a un ‘estremo oriente’ che si trasforma in ‘estremo occidente’».La collezione capsule Valentino è partita dai Manga, trasformando gli animali che ricorrono nelle creazioni della griffe – la tigre, il dragone, la pantera, il serpente – in personaggi animati.

Accanto alla moda l’arte, con i Fusuma-shi, pannelli scorrevoli di Yuki Murabayashi, la rivisitazione dei Kazar Kanzashi (fermagli ornamentali per le acconciature femminili) di Takayuki Miura, le maschere Noh di Ichiyu Terai e i virtuosismi di Urushi Hakose utilizzando la tecnica della lacca Urushi.
E ancora, le creazioni artigianali di Tomizo Saratani con fattezze di insetti e piante, l’attualizzazione degli antichi Origami Muromachi a cura di Satoshi Kamiya e Kyohei Katsuta, le piccole statue di Tetsuya Noguchi raffiguranti i samurai e le fotografie di Izumu Miyazaki dedicate alla vita quotidiana in Giappone.[:]