Monticolor spinge sulla sostenibilità. All’ultimo salone Pitti Filati di Firenze, la società bresciana, specialista in filati pregiati e fantasia, ha presentato “FeelFine”, primo filato in cotone biologico pilling-free, realizzato con cotone turco, disponibile in 76 colori e dotato di grande versatilità nelle applicazioni e nelle titolazioni.
“È un filato che va oltre la semplice materia prima”, ha commentato in un comunicato Alberto Corti, partner di Monticolor, azienda che ha cofondato nel 1993 insieme ai fratelli Fulvio e Vittorino Lanza. È un progetto che “ha richiesto importanti investimenti in ricerca e sviluppo, oltre che nei processi produttivi e logistici”, e rappresenta “l’impegno di Monticolor verso un nuovo modello di sviluppo in cui convivono attenzione per l’ambiente, rispetto per l’uomo e sostenibilità, per fare moda in termini ecologici ed etici, dall’origine al capo finito”, ha continuato Corti.
FeelFine, che è un tessuto adatto sia per capi maschili che femminili ed è idoneo a tutte le stagioni, è infatti nato all’interno di “Colors For Life”, piattaforma creata dall’azienda nel 2008 con la prima certificazione GOTS (Global Organic Textile Standard). Inoltre Monticolor ha aderito al progetto Detox di Greenpeace e ha comunicato di impegnarsi ad eliminare tutte le emissioni di sostanze chimiche pericolose dalle proprie filiere produttive entro il 2020, tanto è vero che, per quanto riguarda le fibre rinnovabili, la società ha progettato filati fantasia con poliestere riciclato ottenuto dalle bottiglie di plastica post-consumo e dalla plastica raccolta nei mari.
Dalla sua sede di 7.000 metri quadri a Montirone (BS) con 45 dipendenti diretti, in cui sono internalizzati tutti i passaggi realizzativi dei filati, dall’ufficio stile al team produttivo-tecnologico fino al marketing, Monticolor produce oltre 2.500 varianti di filati, per maglieria, jersey, tessile o calzetteria, in 282 nuance.
Monticolor ha chiuso l’esercizio 2019 a 23,5 milioni di euro di fatturato (dato stabile sul 2018), in cui ha generato 1 milione di euro di utili, ed ottiene il 35% del giro d’affari dall’export. Tuttavia, anche il 65% generato in Italia è rivolto principalmente a clienti esteri.[:]
