Il Museo della motocicletta Frera

Frera Motorcycle Museum

Una storica azienda tradatese.

No, non siamo in provincia di Modena o nella Motor Valley, ma siamo in provincia di Varese, forse un tempo più nota per i numerosi calzaturifici e tessiture, ma c’è stato un periodo all’inizio del secolo scorso e per alcuni decenni fino all’immediato dopo guerra che il territorio di Varese è stato una grande fucina di case motociclistiche, alcune durate pochi anni, altre ancora in essere come la MV Agusta che ancora oggi produce moto di altissimo livello sulle sponde del Lago di Varese.

motocicletta

Ma è di un marchio meno conosciuto, almeno oggi, che vogliamo parlare, vogliamo parlare delle Moto Frera che dall’inizio della loro produzione nel 1905 ebbero sede a Tradate (che all’epoca, fino al 1927, era in Provincia di Como per poi passare nella appena costituita Provincia di Varese) e che terminò la produzione, dopo alterne vicende nel 1936. Il fondatore, Corrado Frera, era nato il 23 marzo 1859 a Kreuznach nell’attuale Germania da famiglia di origini francesi, e si era trasferito a Milano nel 1885. Una volta ottenuta la cittadinanza, Frera avviò nel capoluogo lombardo un negozio di giocattoli, passò poi alla vendita di articoli in gomma per ciclisti che ben presto ampliò con l’attività di riparazione e vendita di biciclette e poi di motociclette.

Negli ultimi anni dell’Ottocento, il negozio-officina di piazza Missori, era divenuto uno dei principali punti di riferimento dei ciclisti e motociclisti milanesi, nel quale si potevano acquistare particolari motociclette con motori svizzeri montati su telai ciclistici rinforzati, appositamente realizzati in Germania e assemblati da Corrado Frera.

Nel 1903, data la grande richiesta, venne impiantata la fabbrica di biciclette Corrado Frera & C. a Tradate, a sud di Varese ben collegata dalla ferrovia con Milano, che due anni dopo verrà trasformata in casa motociclistica. Fondata nel 1905 col nome di Società Anonima Frera da Corrado Frera, è stata tra le prime case motociclistiche italiane e tra le più grandi dell’epoca come volume produttivo. Nel 1908 arrivarono le prime commesse militari dai Bersaglieri, e nel 1911 l’azienda fu ulteriormente rafforzata dalle commesse dell’Esercito, che acquistò importanti quantitativi di biciclette a motore e motociclette.

Nei primi anni di attività le moto Frera montavano propulsori costruiti dalla tedesca NSU o dalla franco-svizzera Zedel. Poi si passò alla costruzione di questi ultimi su licenza nella fabbrica di Tradate fino al 1914, anno in cui l’azienda iniziò a progettare e produrre in proprio i motori. Il suo successo commerciale è dovuto alla bontà dei modelli ed alle commesse militari, infatti la Frera fu il maggiore fornitore di motociclette del Regio Esercito durante la Prima guerra mondiale.

La Frera partecipò anche alle competizioni ciclistiche e motociclistiche, riportando numerose vittorie; tra queste ricordiamo la Roma-Napoli-Roma del 1912 e il Raid Nord-Sud nel 1923 e nel 1925; da segnalare che, nel 1920, fu la prima azienda italiana a progettare motociclette esplicitamente destinate alle corse.

Museo della motocicletta Frera

Nel 1919 venne aperto un secondo stabilimento, il “Frera 2”, destinato all’assemblaggio, al magazzino e alle attività di amministrazione. La produzione della Frera seguiva e anticipava in molti casi la velocissima evoluzione dei motocicli di quegli anni e andava dai primi modelli con motore da 1,25 cavalli e telai rigidi fino ai modelli con motori bicilindrici a V con cilindrate fino a 1140 centimetri cubici e trasmissioni a catena, per tornare ai monocilindrici con distribuzione a 4 valvole in testa e sospensioni a parallelogramma anteriormente e forcellone oscillante posteriormente. La grossa cilindrata di alcuni modelli consentiva il felice abbinamento ad un sidecar.

A partire dal 1923 venne introdotta una maggiore standardizzazione della produzione, al fine di abbassare i costi e aumentare la produzione. A causa della perdita di commesse statali, aggravata dalla depressione sopraggiunta nel 1929, l’attività entrò in crisi; nel 1926 e 1927 la produzione aveva registrato una flessione del 50% circa.

Museo della motocicletta Frera

Nel 1929 Corrado Frera, in contrasto con il Consiglio di Amministrazione, lasciò l’azienda, sostituito da Emilio Fossio. Della Frera non se ne parlò più per quasi mezzo secolo fino a quando, nel 1990, alcuni imprenditori veneti rilevarono il marchio e cominciarono a produrre e commercializzare biciclette di nuovo con il nome Frera.

Nome che non è caduto nel dimenticatoio, grazie alla passione di alcuni collezionisti locali, primi fra tutti i fondatori del Museo, Pietro Allievi con la moglie Natalina Sartori, l’attuale Presidente Gianfranco Crosta e i fratelli Enrico e Roberto Colombo, che hanno ricercato, acquisito e restaurato numerose motociclette in giro per il mondo, il marchio è potuto rinascere nel Museo dedicato alle moto di Tradate che vanta anche il primato di essere stato il primo Museo affiliato ad ACI Storico che, fondato nel 2013, oggi vanta circa 20.000 soci, 50 Club e 20 Musei affiliati.

Carlo De Bernardi

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