Quante implicazioni si celano dietro la parola prima? Escludendolo come avverbio temporale, il termine è anche un aggettivo ordinale che definisce il livello più alto d’importanza. La prima carica dello Stato, la prima alla Scala, o, atterrando nell’ambito moda, la prima linea, ovvero gli items che fanno parte della fascia alta di un brand.
Prima per scala di ordine, ma può equivalere anche ad iconica, come “La Prima” bag, la borsa che Giorgio Armani disegnò nel 1995 e prima, appunto, incursione nel mondo degli accessori della maison. Risultato di un percorso stilistico in evoluzione e della capacità del couturier di intercettare le esigenze delle proprie clienti, donne dinamiche alla ricerca di pezzi pratici ma glam, ne La Prima forma e funzione, eleganza e allure androgina si bilanciano perfettamente.
L’ispirazione, d’altronde, veniva dall’inconfondibile silhouette delle sue giacche e dei dettagli, in bilico tra femminile e maschile, che rispondevano a pieno ad una tendenza forte degli anni Novanta: l’understatement, anticipandone al contempo un’altra contemporanea: quella genderless, a riprova che le intuizioni di Re Giorgio sono state ante litteram.
Codici evergreen che convivono nel passato come nel presente, heritage da trasporre ai giorni nostri: da queste riflessioni è nata così l’idea di rieditare La Prima declinata in sei nuovi modelli.
“La Prima, la borsa che condensa la mia idea di eleganza e dinamismo, di stile e funzionalità, nasceva dall’esigenza di offrire a una donna emancipata e sofisticata un accessorio all’altezza del suo guardaroba. Ovvero una borsa funzionale, dunque capiente e di uso piacevole, ma dal design inequivocabilmente Armani. Puntando sulla qualità e sull’essenzialità, posso dire di aver creato una borsa che, in modo estremamente naturale, raccontava e continua a raccontate la mia idea di stile femminile.” Giorgio Armani
Pur mantenendo i tratti stilistici originali come le pinces negli angoli e i tagli rotondeggianti, la it bag è caratterizzata da nuove tecniche di fabbricazione, squisita manifattura delle maestranze della pelletteria e cuciture sartoriali che esprimono il valore inestimabile del Made in Italy.
Oltre al classico modello con il fianco a doppio soffietto e una sua rivisitazione nella forma rettangolare, le nuove versioni prevedono la clutch a guscio e il bauletto di diverse misure.
Le borse sono disponibili nel vitello vegetale, mantenuto nelle colorazioni naturali, e nel vitello palmellato, ottenuto attraverso un procedimento handmade che garantisce morbidezza. Undici sono le nuance lanciate: bianco, nude, ghiaccio, cuoio, bordeaux, testa di moro, verde erba e militare, rosso e carta da zucchero e il nero.
Oltre alle proposte in pelle, per la sera sono state realizzate anche delle varianti in lacca o raso di seta, in coccodrillo lucido o in lucertola.
L’unico guizzo di eccentricità è dato dalla versione in vernice stampata effetto tartaruga.
La Prima è già arrivata in tutti gli store di Giorgio Armani.[:]