Era il 1960 quando Salvatore Ferragamo venne a mancare, ma riuscì a coronare il suo grande sogno: disegnare e produrre le scarpe più belle del mondo.
Non fu un caso se venne chiamato il “calzolaio delle star” nella moda: Audrey Hepburn, Rita Hayworth, Ingrid Bergman, Marilyn Monroe, Lana Turner, Nicole Kidman, Madonna sono solo alcune delle celebrity che indossarono le calzature dello stilista di origini irpine.
Furono le contaminazioni artistiche, i colori audaci e la sperimentazione di insoliti materiali a definire l’originalità delle creazioni di Ferragamo, come i celebri sandali dalla zeppa multicolor in sughero e suède disegnati per Judy Garland o le preziose pumps amate da Marilyn Monroe. Il resto è storia.
Oggi il Museo Salvatore Ferragamo di Firenze dedica un tributo alla creatività e alla natura pionieristica dello stilista attraverso l’esposizione “Sustainable Thinking”, in scena dal 12 aprile 2019 all’8 marzo 2020.

Ideata da Stefania Ricci, Direttrice del Museo Salvatore Ferragamo e della Fondazione Ferragamo, con il contributo di Giusy Bettoni, Arabella S. Natalini, Sara Sozzani Maino e Marina Spadafora, la mostra si articola sul percorso tematico della sostenibilità, argomento di riflessione contemporanea e di impegno collettivo.
Ferragamo fu un creativo ante-litteram nella ricerca sui materiali naturali. La particolare attenzione verso il riciclo e l’impegno per la natura diede vita ad interessanti modelli: dal Sandalo Invisibile col filo da pesca e la zeppa Rainbow, a creazioni in canapa, cellophane e pelle di pesce, alla riscoperta di fibre naturali, gettando le basi per quella che oggi definiamo Economia Circolare.
Un tema abbracciato da tanti giovani stilisti e artisti, alcuni dei quali invitati a presentare le loro opere nella mostra, che prevede anche progetti e workshop per tutta la durata dell’esposizione.
non ci è limite alla bellezza, né grado di saturazione per l’immagine creativa; così come infinita è la varietà dei materiali
Salvatore Ferragamo
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