Appena dopo due anni dal suo esordio, Raf Simons lascia la direzione creativa di Calvin Klein. Un addio annunciato a un passo dalle vacanze, che, tuttavia, era già nell’aria da novembre quando Emanuel Chirico, presidente e amministratore delegato di Pvh, gruppo americano che controlla il brand, aveva posto il focus sui deludenti risultati di alcune linee di CK.
Calvin Klein chiude infatti il terzo trimestre dell’anno con un rallentamento della crescita.
Così, il designer e il brand hanno deciso amichevolmente di separarsi, conseguenza della volontà dell’azienda, come si legge nel comunicato ufficiale, di perseguire una nuova strada che è differente dalla visione estetica di Simons e, come prima azione della scissione, Raf Simons non presenterà la nuova collezione nel calendario della NYFW.
Durante il suo periodo in Calvin Klein, il creativo belga ha disegnato quattro collezioni, tutte apprezzate dai magazine, che riflettevano la sua personale rivisitazione dei codici dell’estetica Americana, combinando referenze del cinema con incursioni artistiche. Trait d’union tra la matita dello stilista e il brand sono la passione per il minimalismo e per la contemporaneità: una visione comune che aveva accolto il consenso di una parte della stampa tanto che una nota giornalista del New York Times definì il lavoro di Simons “un grande esperimento di re-branding nella moda americana”. Ben distante da questo parere è stata Chantal Fernandez di BoF, Business of Fashion, che vedeva una discordanza tra la visione di Simons e le esigenze di un brand che è sempre stato più votato al marketing piuttosto che alla ricerca del design.
Un successore di Simons è stato già nominato, porterà una ventata di novità al brand andando incontro ai bisogni dell’azienda e delle sue linee – Calvin Klein prima linea pret-à- porter, Calvin Klein 205W39NYC, Calvin Klein Jeans, e ck Calvin Klein?
