Lusso sostenibile: il futuro sarà nei diamanti sintetici?

La pietra più dura, brillante e affascinante da sempre ha portato gli uomini più facoltosi del mondo a spendere cifre folli per accaparrarsi i diamanti naturali più preziosi.
synthetic diamonds

Stessa composizione chimica, stessa struttura e stesse proprietà fisiche.

I diamanti sintetici e quelli naturali non differiscono in nulla, semplicemente i primi sono prodotti in laboratorio.

L’unica differenza tra questi due tipi di minerali risiede dunque nell’origine.

I diamanti naturali si trovano nel sottosuolo o nei giacimenti di gas e petrolio, dopo essersi formati nel sottosuolo, grazie ai movimenti vulcanici risalgono negli strati più superficiali della Terra e possono così essere estratti.

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Diamanti: oggetti del desiderio da sempre

La pietra più dura, brillante e affascinante da sempre ha portato gli uomini più facoltosi del mondo a spendere cifre folli per accaparrarsi i diamanti naturali più preziosi.

Koh-i-noor: questo il nome del diamante naturale più costoso al mondo. Si tratta di una pietra da ben 105 carati e dal peso di ben 21,6 grammi.

Il nome è di origine persiana e significa letteralmente “montagna di luce”.

Come ogni pietra entrata nella storia, anche in questo caso esiste una leggenda che rende questo diamante ancora più affascinante: si dice infatti che ogni proprietario di sesso maschile andrebbe incontro alla morte se indossasse il Koh-i-noor.

Milioni di euro: molto spesso queste sono le cifre richieste per entrare in possesso di un diamante naturale.

I diamanti sintetici invece si attestano in un range di cifre tra i mille ed i quattromila dollari al carato: cifre molto più contenute rispetto a quelle richieste per un diamante naturale.

La differenza nel prezzo è data dal minor costo in termini di produzione.

I diamanti sostenibili sono quelli sintetici?

Il Natural Diamond Council sembra non essere d’accordo: le aziende ed i laboratori che producono diamanti sintetici farebbero infatti ricorso ad elevatissime quantità di combustibili fossili per ricavare l’energia necessaria alla creazione di queste pietre.

Non è dello stesso parere Martin Roscheisen, amministratore delegato di Diamond Foundry, la prima società statunitense produttrice di diamanti sintetici.

L’imprenditore ha infatti dichiarato che la sua è una produzione sta diventando totalmente “carbon neutral” ed utilizza energia idroelettrica per le sue produzioni.

Senza dubbio, l’estrazione dei diamanti naturali è ancora oggi una delle procedure meno sostenibili al mondo, non solo in termini di emissioni ma anche di sfruttamento delle risorse naturali e del lavoro.

Al momento dunque, sono moltissimi i brand luxury che stanno scegliendo di orientarsi verso diamanti sintetici.

Le pietre da laboratorio sono meno costose, più economiche e prodotte da aziende che sempre di più si stanno impegnando per diventare sostenibili.

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