La settimana scorsa è stata estremamente difficile, se non addirittura disastrosa, per il titoli del lusso. Come si può vedere dalla tabella, solo tre azioni su 20 hanno chiuso l’ottava in rialzo. Ovviamente l’andamento è stato dominato dalle news riguardanti l’aumento inaspettato delle tariffe dal 10% al 25% su 200 miliardi di importazioni di merci cinesi da parte degli Usa.
Quanto successo per certi versi rappresenta un caso da manuale: una fase di avversione al rischio e ritracciamenti sui mercati ha pesato in maniera molto più intensa sui titoli del lusso rispetto alla media generale degli indici. In diversi casi i settori luxury hanno visto nel periodo che va da lunedì a giovedì qualcosa di simile a una vera e propria correzione.
Quanto accaduto serve a ricordare che esistono rischi sostanziali nell’investire in questo ambito, specialmente dopo fasi di mercato rialzista molto intense che hanno portato le quotazioni a livelli decisamente costosi. In particolar modo quando la negatività è incentrata sulla Cina, che rimane il mercato fondamentale in questo ambito. I cali peraltro hanno visto un andamento particolarmente intenso nell’auto, a rischio di finire prepotentemente al centro della guerra delle tariffe.
È interessante notare che comunque ci sono state alcune eccezioni, come ad esempio Ferrari, che ha visto un notevole balzo in avanti grazie agli eccellenti risultati trimestrali. Moncler ha pure messo a segno un importante recupero venerdì scorso (+3,3%) dopo avere rilasciato dati molto incoraggianti per i primi tre mesi dell’anno.
Guardando al futuro, gli investitori devono tenere a mente che è molto improbabile che l’elevato beta del settore nelle fasi di rialzo vada a modificarsi al ribasso durante crisi e correzioni. Essenzialmente il lusso è una scommessa sul proseguimento della crescita globale che ha aperto enormi nuovi mercati negli ultimi decenni e se tale processo dovesse significativamente incepparsi o anche essere messo in pausa, è quasi certo che queste azioni soffriranno molto più dei bennchmark di cui fanno parte.
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