BRAFA 2024: Eccellenza artistica globale

BRAFA 2024
© Olivier Pirard

132 gallerie, dai maestri antichi alle icone contemporanee.

BRAFA 2024, di cui Excellence Magazine è nuovamente media partner, è in corso da domenica 28 gennaio e proseguirà fino a domenica 4 febbraio nei Palazzi 3 e 4 dell’Expo di Bruxelles. La fiera riunisce 132 gallerie di spicco nei settori più diversi, in un ambiente particolarmente suggestivo, e opere dei grandi nomi della storia dell’arte.

 Ritratto di una nobildonna e di un bambino
Galleria Nicolás Cortés – Lavinia Fontana, Ritratto di una nobildonna e di un bambino, 1604-1614

Tra i 20 nuovi espositori, più della metà sono specializzati in arte antica (dipinti, sculture e oggetti d’arte), come la Galleria Nicolás Cortés (Madrid-Stand 89), che espone all’ingresso dello stand due ritratti di Lavinia Fontana (Italia, 1552-1614), figlia di Prospero Fontana, pittore manierista riconosciuto come uno dei maggiori artisti del suo tempo. Romigioli Antichità (Legnano-Stand 46), specializzata in Haute Epoque, propone una coppia di putti in marmo di Carrara di Giovanni Baratta (Italia, 1670-1747) del 1699 e Zebregs&Röell Fine Art and Antiques (Amsterdam-Stand 110) espone un mobile di eccezionale fattura e dimensioni in intarsio di Jan van Mekeren (Paesi Bassi, 1658-1733), considerato il più importante ebanista di Amsterdam alla fine del XVII secolo. La galleria presenta anche un grande cassettone giapponese in lacca Nambam per il mercato portoghese, Kyoto, periodo Moyoyama, fine del XVI secolo, in cipresso Hinoki laccato nero, decorato con lacca d’oro, intarsiato con madreperla e montature in rame dorato.

Coppia di candelabri del periodo Luigi XVI attribuiti all’artista François Rémond
Costermans & Pelgrims de Bigard – Coppia di candelabri del periodo Luigi XVI attribuiti all’artista François Rémond, circa 1780

A questi nuovi arrivati si aggiungono le storiche gallerie BRAFA, come Costermans & Pelgrims de Bigard (Bruxelles-Stand 17), che espone una coppia di candelabri del periodo Luigi XVI attribuiti all’artista François Rémond (Francia 1747-1812), probabilmente realizzati sotto la direzione di Dominique Daguerre intorno al 1780. Daguerre fornì due coppie di questo modello negli anni 1790 al Principe di Galles (poi Giorgio IV) per la sua residenza londinese Carlton House (Royal Collection 2695).

La Galleria Florence de Voldère (Parigi-Stand 25) mette in mostra un’opera intitolata Adorazione dei Magi di Cornélis van Cleve (Belgio, 1520-1567), figlio e allievo del grande maestro di Anversa Joos van Cleve (Belgio, 1485-1541), mentre Floris van Wanroij Fine Art (Dommelen-Stand 18) presenta due sculture di qualità museale, La Vergine e il Bambino sulla mezzaluna, fine XV secolo, e La Vergine e il Bambino, inizio XVI secolo, realizzate a Malines. Klaas Muller (Bruxelles-Stand 4) espone un’importante opera barocca di Willeboirts Bosschaert (Paesi Bassi, 1613-1654), Amor Triumphans, risalente al 1640-1645 circa.

Galleria Kevorkian - © Olivier Pirard
Galleria Kevorkian – © Olivier Pirard

Per le arti extraeuropee, la Galleria Kevorkian (Parigi-Stand 34) propone un rhyton, un vaso in terracotta con decorazione a stampo, modellata e tornita sotto uno smalto turchese, Iran, tardo periodo partico-inizio sassanide, II-III secolo d.C. Questo tipo di vaso poteva essere utilizzato per cerimonie religiose o profane, nonché per rituali di investitura o per il trasferimento del potere reale.
Da non perdere, nello stand Dalton Somaré (Milano-Stand 7), una figura zoomorfa del popolo Tellem Dogon, Mali, risalente al 1309-1424 d.C., utilizzata come altare per i sacrifici. Particolare alla Galleria Montagut (Barcellona-Stand 103) una statua Baule del XIX secolo proveniente dalla Costa d’Avorio di dimensioni inusuali (60 cm) e di grande raffinatezza, che la rendono un capolavoro di questa cultura. La Galleria Claes (Bruxelles-Stand 35) espone un’elegante maschera Yaure, Costa d’Avorio, fine XIX, inizio XX secolo. Per BRAFA, questa maschera è collocata su un mobile “sospeso” unico di Jean Prouvé (330 x 800 x 69 cm), realizzato nel 1946 in legno, lamiera d’acciaio piegata e alluminio.

Alla galleria Bertrand de Lavergne (Parigi-Stand 5), un gruppo di porcellane della dinastia Quing (1644-1912), tra cui un piatto da portata in porcellana bianco-blu noto come “kraakporselein” con decorazione di paesaggio animato, Cina, XVII secolo, circa 1620-1630. Diametro: 46,5 cm. Particolare il trittico monumentale di Emile Fabry (Belgio, 1865-1966) alla Galleria Thomas Deprez Fine Arts (Bruxelles-Stand 117), specializzato in arte belga di Fine Secolo: Il peccato originale, Le dee della vita e Prometeo e Pigmalione, del 1896 circa, riunito per la prima volta dallo stesso proprietario dopo diversi decenni.

 Testa di uomo
Galleria Helene Bailly – Ossip Zadkine, Testa di uomo, 1928

Per la scultura moderna, la Galerie Nicolas Bourriaud (Parigi-Stand 61) espone Femme assise les mains dans le dos, di Robert Couturier (Francia, 1905-2008), fusi in bronzo intorno al 1991. Solo tre esemplari sono stati realizzati durante la vita dell’artista. Alla Galleria Helene Bailly (Parigi-Stand 88) una rarissima Testa di uomo, realizzato in legno di Ceylon dall’artista stesso, Ossip Zadkine (Bielorussia, 1888-1967, Francia) nel 1928, stupisce i visitatori con la sua modernità.

Harold t’Kint de Roodenbeke (Bruxelles-Stand 32) presenta un insieme unico di dodici sculture e acquerelli di Rik Wouters (Belgio, 1882-1916, Paesi Bassi) e un grande olio di Keith Haring (Stati Uniti, 1958-1990) in collaborazione con l’amico LA (Angel Ortiz). La Galleria Berès (Parigi-Stand 66) espone un raffinato olio su tela reversibile di Simon Hantaï (Ungheria, 1922-2008, Francia), Untitled, circa 1969-1973, monogrammato e datato su entrambi i lati, mentre la Galleria A&R Fleury (Paris-Stand 45) un’opera di Sam Francis (Stati Uniti, 1923-1994), Untitled SF75-601, 1975. Da non perdere senza alcun dubbio l’opera di Jean-Michel Basquiat (USA, 1960-1988) intitolata Blue Skies, risalente al 1985, esposta alla Galleria Zidoun-Bossuyt (Lussemburgo-Stand 126).

Axel Vervoordt - © Jan Liégeois
Axel Vervoordt – © Jan Liégeois

Per il design, un tavolino di Carlo Bugatti (Italia, 1856-1940) in pergamena con decorazione policroma di libellule, impreziosita da dorature e rame stampato con piano rettangolare (39 x 44 x 44 cm) del 1902 circa, su cavalletto della Galerie Mathivet (Parigi-Stand 3). Questo pezzo è notevole per la sua policromia e la lavorazione dell’ottone, un’allusione all’idea di Oriente romantico. Da Gokelaere & Robinson (Knokke/Paris-Stand 37) uno dei capolavori è un tavolo Guanabara del 1959 in legno, cemento e pelle (74 x 452 x 132 cm) di Jorge Zalszupin (Brasile, 1922-2020). Progettato originariamente per una sala conferenze, è un perfetto connubio tra monumentalità e leggerezza, nonché una testimonianza della qualità dei legni brasiliani. Il design brasiliano è presente anche nello stand di Axel Vervoordt (Anversa-Stand 129) attraverso l’opera di Joaquim Tenreiro (Portogallo, 1906-1992, Brasile).

Per l’arte contemporanea, la Galleria Bernier/Eliades (Atene, Bruxelles-Stand 11) ospita opere (pittura, scultura, installazione, collage, video) dell’artista belga di fama internazionale Martin Margiela, che da oltre 20 anni entusiasma il mondo della moda. Nello stesso stand è esposta un’opera di Cameron Jamie (USA, 1969) dal titolo Fuzz’s Second Dream, 2023, oltre a due sue sculture.

Diadema di Kreuter
Galleria Pauline’s Jewellery Box – Diadema di Kreuter, 1911

Un diadema di Kreuter realizzato con zaffiri di Ceylon non riscaldati e montato in platino e diamanti, risalente al 1911 e interamente conservato alla Galleria Pauline’s Jewellery Box (Bruxelles-Stand 62). Un altro must è una collana di smeraldi, zaffiri, oro e argento di Mario Buccellati (Italia 1891-1965), 1930, da Barbara Bassi (Cremona-Stand 55).

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