Un incontro davvero speciale quello con Nicoletta Spagnoli, amministratore delegato del marchio fondato nel 1928 dalla bisnonna Luisa. Un capitano d’azienda che porta avanti con determinazione, competenza e passione la tradizione di una famiglia che ha fatto, e continua a fare, la storia dell’imprenditoria italiana.
Un grande sorriso, accogliente e sereno, che trasmette l’orgoglio delle sue radici e la gioia di interpretare la continuità. Una laurea in farmacia e il perfezionamento degli studi all’Università di San Diego, dove ha vissuto per 5 anni, e una vera grande passione per il disegno.
Il disegno ha da sempre rappresentato la mia vera passione. Da bambina, appena possibile, trascorrevo del tempo accanto alle stiliste, in azienda. Osservavo, imparavo, creavo. Ricordo che mio padre Lino fece realizzare un capo su un mio bozzetto. Avevo dieci anni, forse la mia storia era già chiara! Il ricordo della sfilata rappresenta ancora oggi una grande emozione.
Luisa Spagnoli è un marchio consolidato nel mondo, icona di stile ed eleganza per una donna che ama capi curati, sartoriali. Un successo dovuto alle idee geniali di una imprenditrice che sapeva trasformare in progetti di successo ogni sua idea. Una donna da ammirare.
Si ispira a lei per il suo lavoro?
Luisa Spagnoli è stata senza dubbio una donna pioneristica se si considera che si tratta di una donna che ha vissuto nel ventesimo secolo. E’ stata la prima donna italiana a sedere in un consiglio di amministrazione.
Negli anni della guerra, quando gli uomini erano al fronte, Luisa chiamò in azienda le donne. Fece costruire un asilo nido e anche botteghe in cui potevano fare la spesa. Un modo per guidare l’emancipazione forzata che le donne dovettero vivere, sostituendo i mariti nella conduzione della famiglia. Nel 1928 ebbe l’idea di creare golfini con la lana dei conigli e inventò il filato d’angora che ancora oggi rappresenta il fiore all’occhiello per la realizzazione dei capi più pregiati delle nostre collezioni. Impossibile quindi non ispirarsi ad una imprenditrice di visione, una donna straordinaria.
Quando mi sono trovata alla guida della nostra azienda, ho sentito il peso e la responsabilità di portare avanti un lavoro iniziato quasi un secolo fa e credo, come faceva sempre la mia bisnonna, di aver seguito l’istinto. Se fosse dipeso da me, sarei stata tutto il giorno tra fogli e matite. Dopo Luisa, il figlio Mario, che regalò una coppia di conigli dal pelo lungo alle famiglie perugine, con tanto di pettine per raccogliere il pelo e il telaio per tesserlo e che creò la città dell’angora. Ancora una personalità con una grande visione. Ma la solidità del brand è legata alle scelte imprenditoriali di suo padre, Lino.
Quali sono i suoi progetti per Luisa Spagnoli oggi?
Mio padre mi ha insegnato tanto. Lui impose il prezzo accessibile: “per far vestire bene le donne che lavorano”. Una scelta che ha consentito alle donne di indossare capi pratici senza mai dimenticare lo stile e l’eleganza. La cura dei dettagli è per noi fondamentale. Negli anni la nostra clientela è cambiata, le giovani donne che venivano ad accompagnare le mamme a fare acquisti nei nostri negozi, sono oggi nostre clienti.
Osservandole toccare gli abiti, sfiorare i tessuti di qualità che usiamo per le nostre confezioni, provare i twin set che sono stati icona di stile di grandi donne, ho capito che potevamo offrire anche a loro cose belle da indossare. Ho iniziato così a disegnare pensando alle esigenze e ai gusti di una donna dinamica, che viaggia, lavora e che vive pienamente ogni momento della sua giornata. Ho aggiunto un tocco giovane alle collezioni con tubini e giacche corte, in tessuto bouclè.
Nelle mie collezioni non manca mai il colore, un elemento che da sempre contraddistingue il nostro marchio. In un mondo che sembra essere attratto solo da ciò che “si vede”, io continuo a credere che la qualità dei capi che proponiamo costituisca una importante variabile di riconoscimento, oltre ad essere il modo per portare nel mondo l’artigianalità italiana.[:]