Decorativismo essenziale, ossimoro che ben rappresenta la Pre Fall 2019 di Fendi, ennesima collezione ideata dal talento poliedrico Karl Lagerfeld, da cinquanta anni direttore creativo della maison, in tandem con Silvia Venturini Fendi, anima della casa di moda nata a Roma nel 1925, con cui condivide sperimentazione e avanguardismo.
L’ispirazione della Pre Fall viene dai libri: coup de foudre del Kaiser, un libro sulle porte in ferro francesi del XIX secolo e un antico volume sui kimono giapponesi da uomo. Riferimenti differenti che portano così, dando un’altra definizione a quella iniziale, ad una una serie di pezzi che rivelano un perfetto equilibrio nel gioco degli opposti, concetto chiave nell’estetica di Fendi.

Forme rigorose e sartoriali di ispirazione anni ’70 di capi outerwear con maxi tasche, cappotti con inserti in pelliccia tagliata a laser a blocchi di colore, blazer doppiopetto e pantaloni a gamba larga con risvolto si contrappongono a morbidi bomber fur con stampa e a silhouette più femminili come a abiti plissé asimmetrici, con dettagli in pizzo e quelli stampati in seta, che rimandano ai modelli kimono da uomo.

Meritano una nota la giacca-camicia in suède turchese leggermente oversize abbinata con pantaloni cropped verde acido, un sontuoso cappotto nero decorato con grafica barocca e ricami fatti con listini di pelle cuciti su tulle per simulare l’effetto del pizzo.


Dal punto di vista decorativo, invece, i motivi grafici a ricciolo si amalgano con micro pattern vagamente esotici, quasi impercettibili. Il perfetto equilibrio dei contrasti riguarda anche gli accessori: al ritorno dell’iconico modello Baguette e alle variazioni della Peekaboo è affiancato il pratico design della shoulder bag Kan U, arricchita dalla catena metallica.

A più di 90 anni dalla fondazione della casa di moda, Fendi continua il suo percorso verso l’evoluzione collaborando con artisti, sportivi e perfomer ma tenendo saldi il savoir faire e i tratti inconfondibili del proprio stile, nell’ottica di attirare anche le young generations.