Il manager che porta nel mondo il vino italiano

Il vino italiano, che continua a rappresentare una voce importante nella bilancia commerciale del paese, affronta ogni giorno l’ineludibile sfida dell’internazionalizzazione, consapevole che operare globalmente sia diventato un must e che per proporsi all’estero servono aggregazione, joint venture e partner distributivi, senza perdere l’identità di un brand forte come il made in Italy.

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Ese Wine Spectator, la più prestigiosa pubblicazione internazionale del settore vinicolo, ha individuato solo al sesto posto un vino italiano, un Chianti Classico Gran Selezione Castello di Ama-San Lorenzo 2010, che ha aggiunto all’etichetta “Gran Selezione” con l’intento di intercettare la domanda mondiale di vini di lusso, c’è da chiedersi come il Dow’s Vintage Porto 2011, vino portoghese, sia stato riconosciuto come vino migliore al mondo, seguito da l’australiano Mollydooker Shiraz McLaren Vale Carnival of Love 2012, e un altro portoghese, il Prats & Symington Douro Chryseia 2011. Quali strategie portino questi vini a scalare la classifica, al di là della qualità intrinseca del prodotto.

VINO-LORENZO-TERSI-04[1]Una domanda, questa, che potremmo rivolgere a Lorenzo Tersi, uno dei più esperti operatori del vino in Italia, anche in vista dell’Expo 2015, che si terrà a Milano dal 1° maggio al 31 ottobre 2015, e che vedrà realizzato, all’interno del Padiglione Italia, uno spazio autonomo, riconoscibile e dedicato all’esperienza vitivinicola italiana. Lorenzo Tersi, fondatore di LT Wine & Food advisory, è un manager e consulente che vanta una lunga attività professionale e che promuove attivamente il tema delle aggregazioni, delle partnership e del Merger&Acquisition nel settore vinicolo, oltre a curare processi di marketing strategico e posizionamento comunicativo delle aziende che operano in questo campo. In primo piano, tratta di quei processi di cambiamento che vadano nella direzione dell’internazionalizzazione e del passaggio generazionale in seno al management, con l’obiettivo costante di diffondere la qualità e la crescita del vino italiano. Dal 2010, Tersi coordina il marketing di “Consorzio Chianti” e a lui si devono join operations come l’aver portato il marchio Fazi Battaglia in Campari o aver favorito una venture tra i vini di Montalcino, e per aver fatto lo startup della famiglia Fendi nel mondo vitivinicolo. Recentemente si è occupato di selezionare i vini presenti sulla tavola di Casa Italia, in occasione dei Campionati Mondiali di calcio in Brasile, e non per la prima volta, essendo già stato chiamato per la stessa ragione dalla Sezione Acquisti della Nazionale ai tempi di Trapattoni, Zoff e Maldini. Inoltre ha rivestito il ruolo di scouting come consulente tecnico per individuare le cantine e i produttori di vino interessati ad entrare nel Fondo Vigneto Italia, promosso da Torre Sgr (soci Unicredit e Fortress), per individuare vigneti, terreni, cantine e fattorie cercando di valorizzarli nel lungo temine.

VINO-LORENZO-TERSI-02[1]Il settore del vino è attraversato da numerose e importanti trasformazioni. Qual è il profilo della tipica azienda italiana oggi? Il fascino del vino che si genera dalla concausalità delle zone di provenienza con il loro micro-ambiente e i cicli naturali intrecciati a quelli rituali sono caratteristiche tipiche delle aziende tradizionali, oggi la società-mercato richiede cambiamenti culturali ed economici. I soggetti del comparto che vogliano cogliere le nuove opportunità offerte dai mercati hanno l’esigenza di adeguarsi e innovare. Consigli per gli imprenditori del vino che saranno presenti al Padiglione Italia di Expo 2015? Expo sarà certamente una vetrina internazionale per i produttori, ma anche l’occasione di dedicare una specifica attenzione al turismo del vino, alle città del vino, alle strade del vino, alla cultura del territorio e delle bellezze italiane legate al vino, concertandola con le Regioni partner di Padiglione Italia. Avremo il compito di far conoscere il bello, il buono e la socialità dell’Italia. Nel mondo del vino si è verificato un cambiamento generazionale così come è avvenuto per la politica? Più che altro nelle grandi famiglie del vino si è già da qualche tempo verificato un processo di integrazione tra il modello ad impronta familiare italiano e la presenza di manager e risorse umane esterne. Saper cogliere queste opportunità esterne significa anche saper guardare lontano e sostenere i processi di cambiamento che guardano al futuro del mondo del vino e curare processi di marketing strategico e posizionamento comunicativo.

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