Il lusso è binomio di cultura e qualità artigianale

“Riscoprire il valore del dettaglio, porre attenzione nell’utilizzo dei materiali, dei tessuti e nella scelta delle forme, ritrovare lo stupore della luce e dei colori, infondere energia a spazi trascurati, dare nuova vita ad abitazioni dimenticate.” Così Paola Favretto, interior designer che opera in Svizzera e in Italia, definisce la filosofia che racchiude l’essenza del proprio lavoro, l’arredamento d’interni come strumento e mezzo per ripensare alla qualità dell’ambiente che abitiamo.“ 

PAOLA-FAVRETTO-09

Aggiornata sugli ultimi trend che dettano lo stile del momento, anche in fatto di eccellenze e materiali di estrema qualità, la signora Favretto racconta la sua professione, sottolineando come oggi il nuovo concetto di lusso non significhi più solo possedere oggetti pregiati, quanto piuttosto comprenderne la storia e il valore intrinseco, riconsegnando ad un oggetto l’esclusività in grado di veicolare un fattore culturale molto forte.

Sig.ra Favretto, nel suo lavoro cosa rende una casa un luogo con personalità e stile? La ricerca appassionata del dettaglio, sia un rivestimento, un materiale o un colore, che già colgo all’interno della casa non appena vi entro o che sento in qualche modo potrebbe avere una relazione con l’ambiente. Appoggio tutti i campioni sul mio tavolo di lavoro e tutto resterà lì come un’ispirazione, un riferimento costante ed una traccia quotidiana fino al completamento dell’intervento. Da questo approccio traggo quell’ispirazione capace di creare un arredamento coerente e in armonia con l’ambiente e anche con la psicologia del proprietario. L’interior design è prima di tutto un lavoro di sintesi di quanto il proprietario già sa e racconta di sé e di quello che vorrebbe comunicare in quel preciso momento della sua esistenza attraverso la propria casa, è un’interfaccia puntuale con il committente che va ad intercettare le sue volontà, non solo in termini di organizzazione funzionale dell’ambiente domestico, ma anche di interpretazione sottile delle sfumature della sua personalità. Questo approccio garantisce l’originalità e la personalizzazione di ogni mio intervento e diviene tanto più attuale e importante quando l’intervento si rivolge ad un immobile già abitato che necessita di una ristrutturazione e di una rivisitazione degli interni che sappia al tempo stesso rispettare la storia dell’immobile e quella personale di chi intende, in veste assolutamente aggiornata, continuare ad abitarlo.

PAOLA-FAVRETTO-11Quali sono gli attuali trend dell’interior design per il 2015? C’è una grande tendenza al revival degli anni ’40 e ’50 per il mobile di qualità, con legni pregiati e curvati, tanto per il design italiano quanto per l’europeo. Poi una ritrovata ed estrema attenzione al tessile, ai colori, con il ritorno del verde, blu petrolio e cobalto. Inoltre c’è un ritorno degli anni ‘70 riguardo la carta da parati con disegni importanti o delle stampe in dimensioni macro, che danno forte personalità agli ambienti, chiaro segnale di superamento del minimalismo degli anni passati in cui si prediligevano superfici lasciate più spoglie, materiali lasciati grezzi e a vista. Se vogliamo, in un contesto dominato dalla rete e dalle nuove tecnologia che caratterizzano il nostro quotidiano, possiamo interpretarlo come un revival un po’ nostalgico di certe atmosfere del passato.Certamente c’è una tendenza ed una maggiore sensibilità verso la riscoperta delle caratteristiche anche intrinseche del prodotto, della sua origine e manifattura, tendenza che possiamo riscontrare in tutta Europa. Così come è evidente che si allarga la dicotomia tra il design estremamente popolare e democratico, come può essere quello della grande distribuzione (Ikea per citare ormai un simbolo dei tempi attuali) e all’estremo opposto, senza vie di mezzo, la richiesta di arredamenti di manifattura d’autore e altissima qualità, di cui sono regine la tradizione italiana e francese ma verso cui si sta orientando a titolo di esempio anche il nuovo design spagnolo e a cui sta tornando fortemente un grande classico, la produzione danese.

Come si evolve il concetto di lusso nell’interior design? Il concetto di lusso sta cambiando notevolmente: quello degli anni passati era ostentato, talvolta pesante, quello di oggi è più raffinato, alla ricerca di pezzi originali, della tradizione di estrema qualità da mixare con rivestimenti più moderni ma comunque sempre personalizzati. Se un certo minimalismo aveva spesso agevolato negli ultimi anni anche mobili di fattura meno pregiata, il nuovo concetto di lusso impone ora la bellezza e la qualità altissima di materiali e tessuti. Questo stile più attento alla qualità e all’originalità sta prendendo piede anche al di fuori dell’Europa, per esempio in Russia e nei paesi dell’Est Europa, ove fino a poco tempo fa si rincorreva uno stile più esibito e scintillante mentre ora si predilige una casa più ricercata, più d’autore, una casa spesso ricca di citazioni dotte e di creazioni uniche, esclusive, eseguite su committenza secondo i vecchi dettami di una manifattura diremmo quasi artigianale. Si è compreso che il vero lusso si basa sulle emozioni, sull’esperienza sensoriale goduta attraverso gli oggetti e gli ambienti, non significa solo possedere qualcosa di prezioso ma far propria il più possibile anche la storia e il bagaglio culturale che quell’oggetto porta con sé oltre all’energia infusa dal suo creatore.

PAOLA-FAVRETTO-10

Possiamo ancora parlare di made in Italy che detta stile e tendenze in fatto di design? Certo, lo stile italiano dagli anni ‘40 ai ‘70 torna in auge con i nomi dei grandi designer come Ico Parisi e Paolo Buffa, per arrivare ad Achille Castiglioni ed ai grandi pezzi prodotti da Cassina, così come l’arte dell’illuminazione, penso a Stilnovo, una su tutte, nel nome di una manifattura italiana che, rieditata con inserti di modernità, avrà ancora molto futuro. In tutte le più importanti fiere o riviste di settore c’è una presenza massiccia del tessile italiano e possiamo senza dubbio dire che l’amore per i dettagli e la ricercatezza dei tessuti rimane un’eccellenza ancora tutta italiana. Proprio per questo bisogna convogliare e potenziare questo ricco bagaglio di saper fare e artigianalità sul design, non diversamente da quanto accade nel mondo della moda per la migliore tradizione sartoriale e manifatturiera.

Qual è la caratteristica che rende una casa o un ambiente realmente luxury, al di là del brand o dell’oggetto firmato? L’unicità della casa – per quanto mi riguarda – nasce dal lavoro iniziale di cui parlavo sopra, che nasce a tavolino ma si sposta negli spazi reali, per confrontarsi con l’energia e la luce degli ambienti e non prescinde mai dalla cura del dettaglio, ma soprattutto dalla capacità di creare in quella casa un’atmosfera di isolamento dal resto del mondo, non ultima un’empatia tra il proprietario della casa e l’ospite; la casa deve trasmettere un sentimento di accoglienza e la voglia di starci dentro, di viverla e condividerla perché è unica e calzante con la personalità di chi la abita.

Prev
“Centro Dino Ferrari” e Excellence Magazine: insieme al traguardo dell’eccellenza

“Centro Dino Ferrari” e Excellence Magazine: insieme al traguardo dell’eccellenza

Corre il 1981 quando Enzo Ferrari, in memoria del figlio affetto da distrofia

Next
Quando l’hi-tech parla italiano

Quando l’hi-tech parla italiano

L’innovazione e la tecnologia made in Italy alla conquista dei mercati medio

You May Also Like
Share via
Send this to a friend