Italica Madre, la Mamma ha, quasi, sempre ragione

L’Italica Madre – Prontuario, al di là dell’aggettivo che lo caratterizza, dissimula quindi, nella leggerezza dell’ironia e dell’umorismo, un sentimento universale; un testo che sembra pronto per una sua trasposizione teatrale, a cui ci auguriamo di assistere presto

Si è tenuta nella cornice del Teatro Litta di Milano il 14 marzo scorso, la presentazione del libro di Valeria Cavalli: L’italica Madre – prontuario. Edizioni All Around

Nota al pubblico, milanese e non, per le sue doti di coreografa, attrice, regista e drammaturga, Valeria Cavalli irrompe con verve, leggerezza e frizzante ironia nel mondo della scrittura con questa sua opera prima, destinata a passare di mano in mano di tante italiche donne e di altrettanti italici uomini.

Ma cos’è e soprattutto perché serve un prontuario all’Italica Madre?

Questa la domanda da cui parte la prefazione al libro della psicoanalista Maria Barbuto che, insieme a Diana de Marchi, consigliere del Comune di Milano, Paola Bocci consigliere della Regione Lombardia, Antonio Sixty artista visivo e concettuale, autore e regista teatrale, hanno animato la tavola rotonda di presentazione del libro.

Alcuni brani del libro, letti dagli attori Monica Faggiani e Ludovico d’Agostino, ci hanno trasportato con garbo e ironia nell’universo della Madre “figura fondante del patrimonio genetico italiano” come la definisce in prefazione la stessa Maria Barbuto.

Esiste un corredo genetico che appartiene al materno che si trasmette in tutte le culture, concentrato sull’accoglienza e sulla cura, ed è proprio il binomio (Italica) Madre e Cura che il libro esplora nei suoi capitoli dedicati a momenti di vita che ciascuno di noi, come figlio e/o come genitore, ha direttamente vissuto.

Ma se è di tutte le culture allora perché l’aggettivo italico?

La lettura di questo libro leggero, anzi leggerissimo, ma non per questo banale o scontato, risponde a questa e ad altre domande perché, anche se non madri, tutti noi siamo e siamo stati, innanzitutto figli.

Chi di noi infatti può in coscienza affermare di non aver mai sentito la propria madre domandare con aria preoccupata: “hai mangiato?” O di non aver mai ascoltato la litania di raccomandazioni snocciolate dalla genitrice prima di una partenza per una semplice gita scolastica o piccola vacanza. ”Non sudare, non ti scalmanare, lavati le mani… non correre sugli scogli” e ultimo ma non ultimo ”mettiti il golfino che fa freddo!” tutte raccomandazioni a cui, ciascuno a proprio modo, ci siamo ribellati.

Queste esternazioni materne rappresentano le diverse sfaccettature dell’amore materno con le sue fragilità e le sue virtù, i suoi eccessi e le sue amorevoli cure.

Nato per caso durante il lockdown, come raccolta di articoli pubblicati in rete, il libro evidentemente iperbolico e umoristico, ma dalla perfetta struttura narrativa, è diviso in tre sezioni dedicate rispettivamente: alla Madre, naturalmente, ma anche al Padre, assente per definizione e ai Figli, in ribellione perenne rispetto all’abbraccio materno, a volte soffocante.

La figura del Padre Italico è nel libro, come spesso nella vita, una figura sfondo, ma fondamentale. Egli appare da dietro le quinte, perché non può (e non vuole) competere con il sapere materno e con la relazione che deriva da un rapporto di corpo tra madre e figlio.

Ma mentre la madre è faticosamente e costantemente in bilico tra solerte presenza e doverosa assenza, tra zelo e leggerezza – gli eccessi di cura e di preoccupazione materna devono essere infatti sublimati, addomesticati attraverso un duro lavoro sul campo – il padre “assente”  si destreggia con naturalezza scatenando l’invidia della genitrice che spesso lo accusa di godere “senza merito alcuno”, del meglio della relazione con il figlio.

Nella triade Madre/Padre/Figlio, il padre media, ed è una figura salvifica anche per la madre stessa.

L’Italica Madre – Prontuario, al di là dell’aggettivo che lo caratterizza, dissimula quindi, nella leggerezza dell’ironia e dell’umorismo, un sentimento universale; un testo che sembra pronto per una sua trasposizione teatrale, a cui ci auguriamo di assistere presto.

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