Nascosto nel remoto angolo nord-occidentale dell’Iran, il villaggio di Kandovan, visto da lontano, sembra una strana formazione rocciosa. Avvicinandosi si cominciano a intravedere porte, finestre e persone, fino a delineare il profilo di case simili a grotte scavate nelle rocce.
La storia di questo meraviglioso villaggio nella provincia dell’Azerbaijan orientale, risale ad almeno 600 anni fa: è stato creato, sostengono gli abitanti di Kandovan, quando gli abitanti della Corasmia (l’attuale regione uzbeka del Khwārizm), in fuga dall’esercito mongolo, cercarono rifugio in queste grotte di roccia lavica, erose dal tempo e facilmente plasmabili.
Le forme piramidali delle rocce si devono all’eruzione del vulcano nella regione della catena montuosa del Sahand, inattivo da 11 mila anni, e determinano la forma tipica delle case di Kandovan, conosciute con il nome di Karan, termine turco che significa alveari.
Gli abitanti di Kandovan hanno scolpito e scavato le rocce per ricavare la cucina, la zona giorno, la camera da letto, un ripostiglio e un rifugio per animali (in genere al pianterreno), e poi ancora per aprire i portici e le finestre, successivamente decorate con vetri colorati.
Sebbene esistano nel mondo altri due villaggi rocciosi, in Cappadocia, Turchia, e nel Dakota, Stati Uniti, questo è l’unico ancora abitato.
Oggi a Kandovan vivono 117 famiglie, che possono contare su una moschea, un bagno pubblico, una scuola, un mulino, negozi di souvenir, un ristorante e un hotel con 40 Karaan scavate nella roccia, di cui 10 con bagno e Jacuzzi.
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