La settimana per i titoli del lusso non è stata facile. Come si può vedere nella tabella, le perdite sono state pressoché generalizzate, a parte pochissimi nomi.
Per quanto riguarda il lusso propriamente detto, si sono avuti ritracciamenti settimanali nell’ordine dell’1-2%, mentre perdite peggiori si sono registrate sul comparto auto, Ferrari a parte, che continua a essere il titolo più brillante del settore in questo 2019.
La settimana scorsa ha visto infatti una serie di dati economici non entusiasmanti fra cui uno molto peggiore delle attese sulla produzione industriale tedesca, calata a gennaio dello 0.8% a fronte di attese di +0,5%, una discesa del 20% delle esportazioni cinesi a febbraio su base annua e una creazione di posti di lavoro quasi nulla negli Stati Uniti a febbraio.
Molte di queste cifre si spiegano grazie a elementi contingenti, fra cui il freddo artico che si è avuto negli Stati Uniti, ma resta il fatto che il rallentamento economico è reale e che le borse hanno corso molto in questi primi due mesi dell’anno.
Va ricordato infatti che i titoli del lusso rimangono ampiamente ciclici e che hanno fornito performance eccellenti in queste prime settimane del 2019, largamente superiori ai propri indici di riferimento. Alcune aree di debolezza però cominciano a essere evidenti: basti pensare all’andamento dell’auto (appunto al netto di Ferrari), in cui i grandi produttori tedeschi di veicoli di grossa cilindrata hanno visto una settimana pessima, di gran lunga peggiore dei listini cui fanno capo, sull’onda dei dati poco lusinghieri già citati.
Fra qualche settimana comunque qualche indicazione più chiara si avrà dalla pubblicazione degli utili trimestrali: risultati superiori alle attese sarebbero senz’altro estremamente benvenuti, soprattutto per il fatto che questa prima fase del 2019 ha visto tagli alle stime di profitto. Nel frattempo probabilmente siamo entrati in un periodo di maggiore selettività.
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