Un métissage di visioni diverse, culture lontane che si amalgamano fino a generare un’energia creativa, nel segno della genialità: è questo l’obiettivo di Moncler Genius World Tour, lo hub ideato dal brand di moda per lanciare una serie di collezioni disegnate in tandem con noti designer.
Dopo le collaborazioni con Richard Quinn e Pierpaolo Piccioli che hanno rispettivamente vestito Moncler di eclettismo e di couture i capi outerwear della label, la nuova tappa dell’itinerario fashion coinvolge il marchio di pelletteria Valextra e si svela sotto il nome di Moncler 1952.
E allora come far dialogare coerentemente capi imbottiti e accessori luxury in pelle? Hanno risposto all’avvincente sfida Sergio Zambon, che ha firmato la linea menswear, e Veronica Leoni, designer di quella femminile.
Due linguaggi differenti che sciorinano una double collection con piumini tailored e borse oversize e a tracolla dalle silhouette essenziali.
Dal canto suo, Zambon ha trovato ispirazione nella cultura pop, nelle influenze cromatiche Seventies e nello stile casual; il tutto in un armonico blend insieme ai tratti iconici di Moncler, sebbene rielaborati in versione più giovanile. Lo stilista ha ingaggiato anche il pittore astrattista Romon Yang aka Rostarr per sviluppare dei disegni che riportano il numero 1952, anno di nascita della casa di moda presieduta da Remo Ruffini, per customizzare maglieria e giacche.
Gli altri capi includono: parka, hoodies, giubbotti con zip, giacche a vento abbinate con abiti formali, pantaloni cargo e camicie a quadri.
Lo spunto creativo di Veronica Leoni proviene in parte dal mondo del motociclismo: le giacche e le toppe realizzate con Itchy Scratchy Patchy ne svelano, infatti, vagamente l’anima biker. Il resto della collezione prevede l’impiego di lana bouclé, tessuti retati, stampe con foglie di ginkgo, tartan e linee sartoriali su giubbotti imbottiti con mantella applicata e parka lunghi: tutti pensati per un mix and match.[:]